L’internazionalità premia i laureati italiani: più occupazione con studio estero e tirocini. Rapporto Almalaurea

Il XXVI Rapporto AlmaLaurea, presentato di recente dall’Università degli Studi di Trieste, offre uno sguardo approfondito sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati italiani.
Con circa 300 mila giovani che hanno conseguito il titolo nel 2023, il rapporto evidenzia un quadro positivo caratterizzato da un aumento delle esperienze formative internazionali e dei tirocini curriculari, elementi che si traducono in una maggiore occupabilità e stabilità lavorativa.
Le esperienze di studio all’estero, prevalentemente realizzate tramite programmi dell’Unione Europea come Erasmus, coinvolgono il 9,8% dei laureati, con punte del 13,8% tra i laureati magistrali a ciclo unico. Chi ha svolto un periodo di studio all’estero ha il 17,1% di probabilità in più di essere occupato rispetto a chi non ha mai vissuto un’esperienza simile.
Parallelamente, il rapporto evidenzia una ripresa delle esperienze di tirocinio curriculare, che interessano il 60,7% dei laureati. I tirocini non solo arricchiscono il curriculum degli studenti, ma aumentano del 66% le probabilità di trovare un lavoro a un anno dal conseguimento del titolo.
Nonostante questi dati incoraggianti, permangono alcune sfide legate alla contrazione dei livelli retributivi e alla crescente selettività dei laureati nella ricerca del lavoro. A un anno dal titolo, la retribuzione mensile netta media è di 1.384 euro per i laureati di primo livello e di 1.432 euro per quelli di secondo livello.
Il rapporto AlmaLaurea offre importanti spunti di riflessione per le istituzioni accademiche e i policy maker, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente le opportunità di formazione e occupazione per i giovani laureati italiani.