L’iniquo carico fiscale per i docenti impegnati in progetti extra-curriculari. Ancodis: “Penalizzante, occorre intervenire”

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Preoccupante realtà relativa al trattamento fiscale dei docenti italiani impegnati in progetti extra-curriculari. Un caso esemplificativo riguarda un docente che ha assunto un incarico di esperto per un progetto PON di 30 ore.

Dopo quasi un anno, il pagamento ricevuto evidenzia una situazione allarmante: su un lordo di 2100 Euro, le ritenute ammontano a 1021,73 euro, lasciando un netto di soli 1078,27 euro.

Questo significa che quasi il 50% della retribuzione è stato sottratto attraverso tasse e oneri, riducendo il compenso orario a poco più di 10 euro.

La situazione genera una profonda amarezza tra i docenti. Non solo si trova a fronteggiare un carico fiscale elevato, ma si confronta anche con la scelta tra il dedicarsi a queste attività aggiuntive o a opzioni economicamente più vantaggiose. Si tratta di una realtà che sembra penalizzare chi sceglie di lavorare in più per il bene della scuola italiana.

In risposta a questa iniquità, Rosolino Cicero, presidente di Ancodis, ha lanciato un appello alle forze politiche, ai sindacati e al Ministro dell’Istruzione. L’associazione richiede un intervento urgente per sostenere il lavoro straordinario dei docenti, proponendo una significativa riduzione della tassazione sui redditi derivanti da progetti approvati nel PTOF e attività connesse al funzionamento della scuola.

L’obiettivo di Ancodis è chiaro: assicurare che lo Stato riconosca e premi l’impegno di questi professionisti. Una riduzione fiscale rappresenterebbe un gesto di gratitudine verso coloro che contribuiscono non solo al miglioramento dell’offerta formativa, ma anche al sostegno economico dello Stato e dell’INPS.

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