Linee guida Educazione civica, Sbrollini (IV) chiede chiarezza: “Chi si dovrà occupare di formare gli insegnanti, quali sono gli strumenti più adatti, quali docenti dovrebbero intervenire”

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La vice presidente della Commissione Affari sociali e membro della commissione Istruzione del Senato, Daniela Sbrollini, ha espresso preoccupazione per l’efficacia del disegno di legge che introduce l’insegnamento della sicurezza sul lavoro nell’ambito dell’educazione civica.

Pur riconoscendo l’importanza della tematica, Sbrollini ha sottolineato come l’attuale proposta rischi di trasformarsi in una “legge manifesto” senza un concreto impatto sulla formazione degli studenti.

La critica principale mossa dalla senatrice riguarda la mancanza di un adeguato stanziamento di fondi per implementare il progetto. “Bisognava mettere le risorse economiche e aumentare le ore di educazione civica, cui è destinata solo un’ora a settimana”, ha affermato Sbrollini, evidenziando come l’attuale monte ore sia insufficiente per trattare in modo approfondito un tema così cruciale.

La parlamentare ha inoltre sollevato interrogativi sulla preparazione del corpo docente, chiedendosi: “Chi si dovrà occupare di formare gli insegnanti, quali sono gli strumenti più adatti, quali docenti dovrebbero intervenire”. 

Sbrollini ha lanciato un appello accorato al governo, sottolineando come ogni incidente sul lavoro rappresenti “il fallimento dello Stato” e un segno che “la politica non ha fatto fino in fondo il suo dovere”. La senatrice ha esortato a superare la logica degli “spot” e delle “leggi manifesto”, invocando invece “più attenzione a quello che serve oggi per una educazione completa”.

“Se non diamo i soldi e continuiamo a delegare avremo fallito come Stato”, ha concluso Sbrollini, ribadendo l’importanza di un investimento concreto nella formazione e nella sicurezza.

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