Nuova Educazione civica, 33 ore. Ecco chi le svolgerà: alla secondaria gli insegnanti di Discipline giuridiche ed economiche ma vale sempre la trasversalità
La Legge 92/2019 prevede che l’educazione civica sia insegnata per almeno 33 ore l’anno in ogni classe del ciclo scolastico.
Chi insegna la nuova Ed. Civica
Nelle scuole del primo ciclo
- l’insegnamento è affidato, in contitolarità, a docenti della classe/del consiglio di classe, tra i quali è individuato un coordinatore.
Nelle scuole del secondo ciclo
- l’insegnamento è affidato ai docenti delle discipline giuridiche ed economiche, se disponibili nell’ambito dell’organico dell’autonomia. In caso contrario, in analogia a quanto previsto per il primo ciclo, l’insegnamento è affidato in contitolarità ai docenti del consiglio di classe.
In ogni caso, anche laddove la titolarità dell’insegnamento venga attribuita a un insegnante di materie giuridiche ed economiche, gli obiettivi di apprendimento vanno perseguiti attraverso la più ampia collaborazione tra tutti i docenti, valorizzando la trasversalità del curricolo.
Il CSPI aveva chiesto, nel parere espresso, “la necessità di riproporre il passaggio, già presente nel testo delle Linee guida ex D.M. n. 35/2020, relativo alle differenti soluzioni organizzative che le scuole del secondo ciclo possono adottare, in applicazione delle disposizioni di cui all’art. 2, commi 4 e 5, della Legge 92/2019, per fornire alle istituzioni scolastiche indicazioni chiare ed in continuità con quanto finora svolto.”
Il Ministero ritiene invece che la formulazione attuale consente alle scuole un maggiore livello di flessibilità organizzativa.
Attività interdisciplinari e trasversalità del curricolo
Durante le 33 ore annuali dedicate all’educazione civica, i docenti possono proporre attività che promuovano conoscenze e competenze relative a vari ambiti: cittadinanza, salute, educazione ambientale, finanziaria, stradale e digitale, nonché il rispetto e il contrasto delle dipendenze. Queste attività possono essere integrate in unità didattiche individuali o in moduli interdisciplinari, coinvolgendo più docenti e favorendo una visione globale e dialogo interdisciplinare, che rappresenta l’obiettivo principale dell’educazione civica.
Il curricolo in chiave civica
Le Linee guida propongono di interpretare l’intero curricolo scolastico attraverso i principi dell’educazione civica. Ogni disciplina può essere orientata verso l’insegnamento di diritti e doveri, promuovendo il bene comune e la conservazione dei patrimoni culturali e ambientali. Questo approccio richiede percorsi didattici che considerino l’aspetto civico degli argomenti trattati, collegando le diverse materie ai valori fondanti dell’educazione civica.
Valutazione dell’educazione civica
La Legge stabilisce che l’insegnamento dell’educazione civica sia soggetto a valutazioni periodiche e finali, secondo le normative vigenti per i cicli scolastici. I criteri di valutazione, definiti dal Collegio dei docenti per ogni disciplina e inseriti nel PTOF, devono includere anche l’educazione civica.
Il docente coordinatore dell’insegnamento, basandosi sugli elementi forniti dai colleghi del team o del Consiglio di Classe, formula la proposta di valutazione finale.
La valutazione deve riflettere le competenze, conoscenze e abilità acquisite dagli studenti durante l’anno scolastico, e può avvalersi di strumenti condivisi come rubriche e griglie di osservazione.
Per gli alunni della scuola primaria, la valutazione seguirà le disposizioni normative in vigore, mentre per la scuola secondaria di primo grado verranno applicati i criteri previsti dal D. Lgs. 62/2017.