L’incredibile storia di Manoa: vince il concorso docenti a 24 anni, ma al momento della firma del contratto viene scambiato per studente
Incredibile, ma vero. Così come segnala Il Cittadino, giovane docente vince il concorso, ma, una volta, entrato a scuola, viene scambiato per uno studente.
Manoa, 24 anni, ha vinto il concorso per insegnanti e ora è in cattedra in un istituto scolastico di un comune della Lombardia. Un traguardo notevole, raggiunto con impegno e determinazione, che lo ha portato a insegnare informatica ed economia aziendale nonostante la giovane età.
Un percorso rapido e di successo
Manoa, diplomato in informatica e telecomunicazioni nel 2020, ha bruciato le tappe, conquistando un posto a tempo indeterminato nel mondo della scuola a soli 24 anni. Dopo un’esperienza lavorativa in una multinazionale, ha deciso di partecipare al concorso (studiando sui corsi di Orizzonte Scuola Formazione come rivela la mamma del docente, ndr) per insegnanti, superando brillantemente le prove scritte, pratiche e orali. Su 3.000 partecipanti, Bianchi si è classificato 60esimo, ottenendo uno dei 101 posti disponibili.
Scambiato per studente!
La sua giovane età è un punto di forza, che gli permette di relazionarsi con gli studenti in modo efficace, pur mantenendo il giusto distanziamento professionale. “Essere giovani è una fortuna – spiega -, significa potersi interfacciare meglio con i ragazzi, sempre nel rispetto dei ruoli”. L’iniziale agitazione del primo giorno è stata superata grazie al supporto dei colleghi e alla calorosa accoglienza del preside e del personale scolastico. Un’accoglienza che ha riservato anche momenti di ilarità, quando il giovane insegnante è stato scambiato per uno studente al momento della firma del contratto dal personale di segreteria.
Il percorso di Manoa è un esempio di determinazione e impegno. Dopo il diploma, ha lavorato presso Amazon, dedicando poi sei mesi alla preparazione del concorso. Un impegno ripagato, nonostante lo scetticismo di chi cercava di dissuaderlo. “Perché fai il concorso che è impegnativo e non serve a nulla?”, mi dicevano. Invece no, fare il concorso è servito“, conclude, sottolineando l’importanza di credere nei propri obiettivi e di perseguire le proprie aspirazioni con costanza.
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