L’inclusione: il punto di forza del sistema educativo italiano. Lettera
Inviata da Antonietta Rivelli – Il termine inclusione prende le mosse dall’idea che lo spazio sia un elemento fondamentale nel favorire l’accoglienza di tutti, essa inizia nella scuola, dentro le aule e tutti gli studenti e le studentesse devono godere delle stesse opportunità, senza distinzioni.
L’inclusione è un sistema e non un’iniziativa, tutti devono favorire l’inclusione, essa è una questione di squadra e quindi più si condivide e si collabora, più si centra l’obiettivo verso il benessere inclusivo, nostro pilastro sociale.
L’inclusione deve coinvolgere tutti gli operatori scolastici se si fa squadra si lavora bene e si sta meglio a scuola. In tutto ciò lo spazio insegna e include, così come influisce sugli aspetti cognitivi e quindi sull’apprendimento, allo stesso modo l’ambiente fisico ricopre un ruolo importante nella determinazione e nella gestione della disabilità, può in alcuni casi accentuarla o al contrario facilitarne il superamento. Questa condizione, infatti, non è legata esclusivamente a caratteristiche fisiche, ma è correlata a una serie di variabili che derivano dal contesto in cui un individuo interagisce.
Il luogo in cui uno studente o una studentessa svolge la propria attività didattica è anche il luogo in cui nascono e si costruiscono le relazioni personali che a loro volta hanno un impatto sul suo processo di crescita e di sviluppo.
Organizzare gli spazi scolastici in chiave inclusiva significa garantire a tutti gli studenti e le studentesse, nel rispetto della loro unicità, il benessere emotivo, pertanto la necessità di buone prassi per una progettazione che va oltre il modello tradizionale a garanzia del pieno coinvolgimento degli studenti e studentesse. E in questo l’impegno deve avvenire da parte di tutte le agenzie educative per abbattere le barriere, non solo strutturali, per una scuola che sia veramente inclusiva, punto di forza del sistema educativo italiano.