Liceo senza voti, prof: “Studenti meno stressati, con le autovalutazioni sono più consapevoli”
Interrogazioni senza voti e pochi compiti a casa, ma molto lavoro in gruppo e autovalutazione: così si fa scuola ormai da sette anni al liceo scientifico Morgagni di Roma. “Questa sezione mi ha dato molto. Perché non devi studiare per il voto, ma perché è tua responsabilità” racconta all’Ansa una studentessa, che ora frequenta l’università.
Per ora il metodo viene utilizzato in cinque classi e forse si aprirà una seconda sezione. “Alle elementari e medie ho vissuto situazioni molto stressanti e questo mi aveva un po’ fatto passare la voglia di studiare” racconta ancora la studentessa.
“Secondo noi con questo metodo ragazzi e ragazze sono molto più sereni“, spiega Enzo Arte, professore di matematica e fisica, uno dei docenti che ha voluto proporre la sperimentazione sette anni fa al dirigente scolastico e al consiglio di istituto.
L’esperienza del Morgagni, “dovrebbe essere l’unica in un liceo“, spiega il prof, “abbiamo seguito quello che dicono pedagogisti, neuroscienziati e psicologi: ovvero che l’educazione tra pari funziona bene. Per questo lasciamo molto spazio in classe per interagire“.
Un voto in pagella al termine del primo e secondo quadrimestre in realtà ci deve essere, ma questo al liceo diventa “la sintesi numerica del percorso in classe” ma anche l’utilizzo di valutazioni descrittive, spiegano due studenti.
“In gergo si chiamano orientanti – precisa il docente – perché devono orientare ragazzi e ragazze su quello che stanno facendo e su come lavorare meglio“.
Un ruolo importante nell’esperienza senza voti lo hanno le autovalutazioni “che ragazzi e ragazze fanno, sempre in maniera descrittiva, e che li rende più consapevoli“. “Il nostro è solo un modello un po’ diverso dal tradizionale. Ormai sul territorio ci conoscono“, conclude il prof.