Liceo occupato a Roma: devastazione con sedie e banchi giù dalle finestre. Studenti sospesi per 15 giorni, danni per migliaia di euro
L’occupazione del liceo Virgilio di Roma, uno degli istituti simbolo delle proteste studentesche autunnali, torna a far discutere, non per il contenuto delle rivendicazioni, ma per i danni causati alla struttura.
Fotografie mostrano banchi distrutti e bruciati, smentendo le dichiarazioni degli studenti che negavano le accuse lanciate dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
Il Ministro, ribadendo la necessità di ripristinare la responsabilità individuale, ha affermato: “Ridurre in queste condizioni una scuola non è lotta politica, è teppismo, a danno degli studenti e dei cittadini. Chi rompe deve pagare”.
Come segnala Il Messaggero, i danni, che includono anche muri sfondati, porte danneggiate e pareti imbrattate, seguono un copione già visto in altre occupazioni romane, con costi di ripristino elevati.
L’Ufficio Scolastico Regionale ha autorizzato la didattica a distanza per gli ultimi giorni prima delle vacanze natalizie. Resta ora da capire come affrontare le spese di riparazione.
In passato, come nel caso del liceo Mamiani, i costi sono stati addebitati alle famiglie degli studenti occupanti.
Al Virgilio, la preside, supportata da diverse famiglie contrarie all’occupazione, aveva organizzato un sit-in di fronte alla scuola prima dell’inizio della protesta. Ora valuta il da farsi: “Da martedì sera stiamo lavorando senza sosta con Città Metropolitana e con le imprese per ripristinare la completa funzionalità dei servizi scolastici. Purtroppo, i danni agli impianti e alle attrezzature scolastiche sono certi, gravi e documentati”.