Liceo di 4 anni e obbligo scolastico a 17 anni: le idee di Bianchi dovranno aspettare?

WhatsApp
Telegram

Nel volume edito da Il Mulino, emergono alcune idee che il nuovo Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, che riguardano la scuola. Due su tutte, quelle che prevedono il liceo quadriennale e l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 17 anni. Si tratta di alcuni punti focali su cui, secondo Bianchi, si dovrebbe guardare. Ma appare piuttosto difficile poterlo fare nell’immediato.

L’obbligo scolastico da 16 a 17 anni: sarebbe l’antidoto secondo Biacnhi, per evitare di lasciare andare i ragazzi dopo il primo biennio di scuola superiore senza preoccuparsi che non abbiano un pezzo di carta in mano. 

Nelle ambizioni di Bianchi si vorrebbe creare una passerella, si legge su Il Corriere della Sera, attraverso dei tirocini formativi in azienda della durata di un anno – che consenta a chi ha smesso la scuola dopo tre anni di proseguire anche in un secondo momento gli studi iscrivendosi a un Its, ovvero a un corso triennale post secondario ad alta specializzazione. Si tratta di istituti che da un lato infatti vantano tassi di occupazione altissima perché sfornano profili tecnici richiesti dalle aziende, dall’altro però contano solo 15 mila iscritti. Ecco perchè Bianchi vorrebbe in quattro anni portarli a 150 mila. 

Innalzare l’obbligo scolastico è uno dei temi che periodicamente viene tirato in ballo: anche il sindacato Flc Cgil, ad esempio, ha più volte espresso la proposta di innalzare l’obbligo addirittura fino a 18 anni. 

Per quanto concerne il liceo a 4 anni, anche qui già esistono sperimentazioni: i licei quadriennali hanno ufficialmente debuttato nel 2018/2019 in 192 istituti d’Italia. Fra questi, spicca l’esperienza del liceo Malpighi di Bologna.

Bianchi pensa che accorciare il percorso scolastico da 13 a 12 anni, potrebbe accelerare i tempi di accesso all’università e al mercato del lavoro dei ragazzi italiani allineandoli ai loro colleghi europei. Il dubbio però spesso osservato su questo tema, risiede nel fatto che tale percorso però richiederebbe un ripensamento dei piani di studio. Ecco perchè bisogna fare un’attenta riflessione su questo tema. E che sicuramente non sarà al centro dei pensieri del nuovo inquilino di Viale Trastevere.

Il nodo politico

La difficoltà di realizzazione di questi temi nell’immediato è anche data dalla struttura del Governo: un esecutivo in cui sono presenti, oltre a tecnici, anche politici di schieramenti dalle idee tradizionalmente contrapposte. Non sarà facile già adottare misure a breve termine, figuriamoci idee che richiedono una maggiore strutturazione. Il premier Draghi, dovrà infatti garantire sempre una coesione su tutti i temi da portare avanti, quindi anche sulla scuola.

Maturità, cattedre vuote, concorsi docenti e il Recovery plan: le priorità per la scuola sul tavolo di Bianchi

I temi urgenti

Le priorità di Bianchi, ad ogni modo, si conoscono già: reclutamento e precariato e gestione della pandemia (la situazione del covid è in rapida evoluzione) da sole possono bastare per occupare l’agenda del nuovo Ministro.

Il rinnovo del contratto scuola, con gli stipendi sempre al palo rispetto alla media europea. E ancora: l’edilizia scolastica e le classi pollaio. Tutti temi che ogni giorno docenti, dirigenti e personale Ata segnalano come prioritari. 

La scuola del futuro, il documento della Commissione coordinata da Bianchi: aperta e inclusiva, che prepari alle nuove competenze con personale formato e qualificato

 

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri