Liceo del Made in Italy, parla un’alunna 13enne: “Non ero sicura della mia scelta, poi però mi sono ricreduta. A me piace tanto la moda, ma anche la storia”
Il nuovo anno scolastico ha portato con sé una novità nel panorama dell’istruzione italiana: il Liceo del Made in Italy. Concepito per diffondere la cultura del Made in Italy e formare nuove professionalità in questo settore, il nuovo indirizzo ha però riscosso un successo inferiore alle aspettative, con sole 92 prime classi in tutta Italia.
A questo si aggiunge un intoppo burocratico: il Consiglio di Stato ha sospeso il parere sul regolamento che definisce il quadro orario e gli obiettivi di apprendimento, sollevando dubbi soprattutto sulla strutturazione del triennio. La Conferenza Stato-Regioni, però, ha dato il via libera e il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha rassicurato sull’approvazione del provvedimento.
A Sky TG24, Elena Motta, preside dell’Istituto Superiore di Istruzione Martin Luther King di Muggiò, in provincia di Monza-Brianza, una delle scuole che hanno attivato il nuovo indirizzo, chiarisce: “Abbiamo letto alcuni rilievi mossi dal Consiglio di Stato e riguardano le competenze in uscita e la strutturazione del triennio. Per quanto riguarda le prime pensiamo di procedere come era stato presentato. Il monte ore delle discipline resta quello stabilito per il biennio. E andiamo avanti così. La programmazione del triennio va sistemata e organizzata, ma non brancoliamo nel buio. Sappiamo già che il triennio avrà le stesse materie degli altri licei. Le ore che si possono personalizzare sono 6. Saranno attribuite a docenti di economia. Un potenziamento giuridico ed economico. L’incertezza è legata all’attribuzione di queste ore visto che si tratta di materie molto specialistiche. L’altra incertezza che è emersa è che nel triennio veniva indicata un’ora su tre di lingua come potenziamento. E questo non è stato chiarito perché comporta un numero di docenti specializzati”.
Anche l’istituto Labor di Milano, unica scuola paritaria ad aver attivato il liceo del Made in Italy, si trova ad affrontare le stesse incertezze. Salvatore Matto, vicepreside e responsabile del nuovo corso di studi, spiega: “Per ora abbiamo solo il Piano di studi del biennio. Sono 27 ore a settimana. È molto simile agli altri licei. Aspettiamo quello del triennio. Quello che sappiamo al momento e’ che le ore saranno 30 e che ci saranno due laboratori: uno sulla diffusione del Made in Italy e uno sulla cultura e la promozione del nostro territorio. Si avvicinano però gli Open day e senza indicazioni precise rischiamo di formare poche classi. I genitori vogliono conoscere l’intero percorso per potere scegliere. Così rischiamo di non potete dare le informazioni necessarie”.
Tra gli studenti che hanno deciso di scommettere sul nuovo indirizzo c’è Greta, tredicenne che ha scelto il liceo del Made in Italy all’ultimo momento: “Non ero sicura della mia scelta, non mi sembrava legato al mondo che mi circonda. Ho saputo di questo nuovo liceo e ho chiesto ai miei genitori di informarsi. Siamo venuti qui, nell’unica scuola dove sarebbe partito a settembre e abbiamo chiesto un colloquio. Noi abitiamo molto lontano, ogni giorno dovrò uscire alle 7 per arrivare puntuale, ma ci tenevo molto. Mi sono piaciute le materie e mi è sembrata una bella novità. A me piace tanto la moda ma anche la storia è così posso approfondire sia l’una che l’altra”.
Cosa è successo nei giorni scorsi
Il nuovo liceo del Made in Italy ha subito una brusca frenata da parte del Consiglio di Stato. La Sezione Consultiva per gli Atti Normativi ha infatti sospeso il parere sul regolamento che definisce il quadro orario e gli obiettivi di apprendimento del nuovo indirizzo scolastico, sollevando una serie di dubbi e perplessità.
Al centro delle critiche, la procedura di istituzione del liceo, avviata in via transitoria anche per gli istituti che già offrono l’opzione economico-sociale del liceo delle scienze umane. Il Consiglio di Stato ha rilevato la mancanza del parere preventivo della Conferenza unificata, organo di raccordo tra Stato e Regioni, evidenziando una carente istruttoria da parte del Ministero dell’Istruzione.
Dubbi sono stati espressi anche sul quadro orario e sulla chiarezza degli obiettivi di apprendimento, con la richiesta di rivedere la formulazione relativa al rapporto tra approfondimento e sviluppo di conoscenze e abilità.
Particolare attenzione è stata dedicata al ruolo della Fondazione “Imprese e competenze per il Made in Italy”, incaricata di supportare il potenziamento e l’ampliamento dell’offerta formativa. Il Consiglio di Stato ha chiesto maggiore chiarezza sui significati di “potenziamento” e “ampliamento” e ha espresso preoccupazione per i costi del nuovo liceo, non quantificati nella relazione tecnica di accompagnamento.
Nelle scorse ore, però, è arrivato il parere della Conferenza unificata, Stato-Regioni, ed è favorevole. Una volta ottenuto l’eventuale via libera da parte del Consiglio di stato, il Decreto, con il quadro orario del liceo del Made in Italy applicabile dall’anno prossimo, potrà essere emanato.