Liceo del made in Italy, per PD, M5S e Verdi Sinistra flop annunciato

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“Una proposta propagandistica, fatta di corsa e calata dall’alto: il liceo del Made in Italy è un flop bocciato da famiglie, docenti e dirigenti scolastici a dimostrazione che le riforme della scuola ispirate alla propaganda non funzionano”: così Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del PD.

Una riforma destinata a oltre 400 istituti in tutta Italia che ha registrato le critiche di molti collegi dei docenti e un numero basso di adesioni: mancano regolamento, definizione delle discipline del triennio, profili post-diploma. Ma, soprattutto, si mette a rischio l’ottima esperienza del liceo economico sociale (LES) che rappresenta una realtà consolidata che raccoglie il favore di studenti e famiglie certificato dall’alto numero delle iscrizioni” evidenzia Manzi.

Le riforme vanno costruite con il mondo della scuola e non contro. Ci troviamo di fronte all’ennesima misura spot che non tiene conto dei percorsi che già esistono come quelli previsti dall’istruzione tecnica, con particolare riferimento alle relazioni internazionali e al marketing, o a quelli che si svolgono negli istituti professionali. Un fallimento su tutta la linea, l’ennesimo in materia di scuola che dimostra la confusione del ministro Valditara. Sono ancora in tempo per correggere il tiro” conclude Manzi.

M5S: flop annunciato

Il flop del liceo del made in Italy, che sta incontrando scarsissimi consensi nelle scuole, era annunciato e dimostra plasticamente quanto poco il governo conosca il mondo della scuola. Ricordiamo ancora una Giorgia Meloni raggiante al Vinitaly dello scorso anno quando annunciava in pompa magna questa novità in uno dei rarissimi casi in cui si è degnata di parlare di scuola. Peccato che alla prova dei fatti siano gli stessi istituti a bocciare il progetto tanto da aver costretto il governo a posticipare la scadenza per la presentazione delle domande. Simili riforme devono essere fatte in collaborazione con la comunità scolastica e non calate dall’alto come hanno fatto Valditara ed Urso. Questa operazione, fatta così, è l’ennesimo spot destinato a tramutarsi, alla prova dei fatti, in un altro fallimento del governo“.

Così gli esponenti del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione alla Camera e al Senato.

Verdi Sinistra: fallimento annunciato

Quella del Liceo del Made in Italy è la storia di un fallimento annunciato. Una mossa di propaganda senza capo né coda, senza programmi chiari e senza prospettiva. Infatti è stata bocciata da dirigenti, genitori e docenti. Mancano le adesioni e quasi tutti i collegi docenti dei Licei economici e sociali si sono opposti alla trasformazione in Made in Italy. Non si può dar loro torto visto che si tratterebbe di un vero e proprio salto nel buio“. Lo afferma Elisabetta Piccolotti, dell’Alleanza Verdi Sinistra.

Come denunciato anche da Sisus, Società italiana di scienze umane e sociali, molti collegi docenti che si erano espressi contro la trasformazione dei loro istituti in Liceo de Made in Italy – prosegue la parlamentare rossoverde della commissione cultura di Montecitorio – vengono riconvocati a distanza di pochi giorni per rivalutare la decisione. Una procedura molto strana.

Hanno subito pressioni? Da chi? Il Governo si trova dinnanzi a una disfatta e cerca di condizionare l’autonomia dei collegi docenti? Presenteremo un’interrogazione al Ministro Valditara – conclude Piccolotti – per chiedere delucidazioni su questo strano processo di riconvocazione“.

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