Liceo del Made in Italy, in Trentino partenza posticipata di un anno. L’assessore: “Fare un ragionamento per migliorarlo, così non è ben definito”

Il Liceo Made in Italy, un’iniziativa formativa promossa dal governo, sta incontrando una partenza rallentata, specialmente in Veneto e Trentino. In Veneto, solo tre istituti hanno aderito, mentre in Trentino l’avvio del percorso didattico è stato posticipato all’anno prossimo.
Nonostante il decreto legge, approvato alla Camera il 7 dicembre e al Senato il 20 dello stesso mese, permettesse le iscrizioni dal 23 gennaio, le realtà locali hanno mostrato riluttanza. In Trentino, le ragioni del rinvio sono attribuibili alla già avanzata fase di iscrizioni, che si concluderanno il 10 febbraio, e alla mancanza di obiettivi e orientamento.
L’assessora Francesca Gerosa sottolinea l’importanza di un’analisi approfondita: “Vorrei fare un ragionamento per migliorarlo”. La strategia punta a un adattamento del progetto alle specificità trentine, sfruttando l’autonomia regionale e le potenzialità del territorio. L’obiettivo è essere pronti per l’orientamento a settembre.
In Trentino, sei scuole sono potenzialmente interessate all’iniziativa (il liceo Rosmini di Trento, l’istituto Marie Curie di Pergine, l’istituto «La Rosa Bianca» di Cavalese, il Martini di Mezzolombardo, il liceo «Russel» di Cles e il liceo Filzi di Rovereto).
Tuttavia, non sono state registrate richieste da parte delle famiglie, nemmeno a livello informativo.
Il piano didattico del nuovo liceo si distingue per un quadro orario diversificato, ponendo enfasi su discipline come scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, e prevede tirocini formativi personalizzati.