Liceo del Made in Italy, docenti in rivolta: “Si sopprime il Liceo economico sociale, una scelta incomprensibile”. Parte la petizione
Il recente annuncio del governo di integrare il Liceo Economico Sociale all’interno del nuovo Liceo Made in Italy ha scatenato reazioni e perplessità nel mondo dell’istruzione italiana. Il cambio, rivelato durante il Vinitaly di Verona dalla premier Giorgia Meloni, ha preso forma a fine maggio.
La decisione prevede la confluenza dell’opzione economico sociale del percorso delle Scienze umane nel percorso liceale Made in Italy a partire dall’anno scolastico 2024-2025.
Il cambiamento ha suscitato preoccupazioni tra docenti e genitori, che vedono nel Liceo Economico Sociale una scuola apprezzata con una crescita di iscritti negli ultimi anni.
Un comitato chiamato “Salviamo il Les” è stato formato da docenti e genitori, sostenuto da Enrica Fontani, coordinatrice del Dipartimento di Scienze umane del Liceo Fogazzaro di Vicenza. La preoccupazione principale riguarda la differenza tra i due licei e la possibile perdita di cattedre di professionisti formati.
In effetti, esiste già un istituto tecnico dedicato al Made in Italy, nato con la riforma Toccafondi del 2017. A La Repubblica, una docente ha sottolineato che nel Liceo Made in Italy non è previsto l’insegnamento delle Scienze umane e questo potrebbe “impoverire la preparazione degli studenti”.
Il Liceo Economico Sociale era stato sostenuto da diverse associazioni di economisti e università italiane, come una soluzione unica per l’insegnamento quinquennale delle Scienze giuridiche ed economiche. Questa riforma pone domande sulla perdita di questa opportunità educativa.
La petizione su Change.org “Salviamo il Liceo economico sociale” ha raggiunto 6.000 firme. Nonostante le smentite della maggioranza, il passaggio legislativo resta un punto di contesa senza risposta chiara.