Liceo del Made in Italy, si partirà dal 2024-25. Prevista anche una giornata nazionale il 15 aprile. BOZZA Ddl

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Arrivano il liceo e una giornata nazionale del Made in Italy. A prevederlo, secondo quanto di legge nella bozza del provvedimento, è il disegno di legge sul Made in Italy per “promuovere, nell’ottica dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al Made in Italy”.

A partire dall’anno scolastico 2024/2025 l’opzione economico sociale del liceo delle scienze umane confluirà nel nuovo percorso liceale: nel ddl si precisa che resta ferma, per le classi successive alla prima, “la prosecuzione ad esaurimento dell’opzione economico sociale”.

Nel ddl c’è spazio anche per i percorsi di alternanza scuola – lavoro, ovviamente nei settori di riferimento. Il ministero delle imprese e del Made in Italy, guidato da Adolfo Urso, dovrà favorire i rapporti tra la scuola e le imprese del territorio.

L’istituzione del liceo del Made in Italy è prevista dal titolo II del provvedimento su ‘Istruzione e Formazione’, che include anche misure per il sostegno allo studio e per il trasferimento generazionale delle competenze.

Le materie del primo biennio: ​lingua e letteratura italiana; lingua e cultura straniera; storia dell’arte; matematica; informatica; scienze naturali; fisica; scienze motorie e sportive; storia e geografia; diritto ed economia politica; religione cattolica o attività alternative.

Per gli ultimi tre anni, invece: lingua e letteratura italiana, lingua e cultura straniera, storia dell’arte, matematica, informatica, scienze motorie e sportive, storia, filosofia, religione cattolica o attività alternative. Poi le novità: economia e gestione delle imprese del Made in Italy; modelli di business nelle industrie dei settori della moda, dell’arte e dell’alimentare; Made in Italy e mercati internazionali.

I quattro pilastri del provvedimento

1. Essere indirizzato allo studio della cultura giuridica ed economica e della tradi­zione umanistica del nostro Paese;

2. Fornire allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alle scienze giuridiche ed economiche, al l’interno di un quadro culturale che, riser­vando attenzione anche alle scienze matematiche, fisiche e naturali, consenta di cogliere le intersezioni tra i saperi e di elaborare una visione critica della realtà;

3. Guidare lo studente ad approfon­dire e sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per co­gliere la complessità e la specificità di al­cuni settori strategici dell’economia del Pa­ese, cosiddetti settori del Made in Italy;

4. Assicurare allo studente un per­ corso di acquisizione di conoscenze e di competenze molteplici per proseguire, in modo proficuo, la propria formazione in am­bito universitario e per inserirsi efficace­mente nel mondo del lavoro.

Giornata nazionale del Made in Italy

C’è poi il ‘pacchetto di misure di promozione’ con l’istituzione dell’Esposizione Nazionale del Made in Italy, per la valorizzazione e tutela del patrimonio culturale immateriale, la registrazione marchi luoghi della cultura. Si punta poi a rafforzare i domini Internet riferiti al patrimonio culturale e alla promozione dell’immagine dell’Italia. Arrivano poi il sostegno del settore fieristico nazionale e misure per la promozione del sistema NutrInform Battery e la certificazione di qualità della ristorazione italiana all’estero.

Il governo intende anche istituire la Giornata nazionale del Made in Italy, il 15 aprile, per “celebrare la creatività e l’eccellenza italiana“. La giornata non è assimilata alle feste nazionali e per celebrarla Stato, Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni possono promuovere “iniziative per la promozione della creatività e la difesa e valorizzazione del Made in Italy”.

Dalla costituzione di un fondo sovrano all’incentivazione della proprietà industriale: sono alcune delle misure previste dal ddl sul Made in Italy per “promuovere, nell’ottica dell’allineamento tra domanda e offerta di lavoro, le conoscenze, le abilità e le competenze connesse al Made in Italy”.  Interventi che, secondo quanto si legge nella bozza, sono ricompresi nel Titolo 1 ‘Crescita e consolidamento delle fileire strategiche nazionali’. Sono previste misure di incentivazione del design e dell’ideazione estetica, il rifinanziamento della Nuova Sabatini, il sostegno all’imprenditorialità femminile.

Bollino ai ristoranti italiani autentici sparsi per il mondo

La bozza preliminare prevede inoltre la creazione di una sorta di bollino da assegnare ai ristoranti italiani autentici sparsi per il mondo. “Al fine di valorizzare e sostenere gli esercizi di ristorazione che offrono all’estero prodotti enogastronomici effettivamente conformi alle migliori tradizioni italiane all’estero e di contrastare l’utilizzo speculativo dell’italian sounding, – si legge – i ristoratori situati all’estero possono chiedere la certificazione distintiva di ristorante italiano nel mondo“. Ma per essere un ristorante made in Italy occorre essere gestito da italiani, da eredi di emigrati italiani, o basta acquistare la mozzarella di bufala nei caseifici di Caserta? Nella bozza si spiega che la certificazione “è rilasciata, su istanza del ristoratore, da un ente certificatore accreditato presso l’organismo unico di accreditamento nazionale italiano, sulla base di una tariffa approvata e di un disciplinare adottato con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Masaf che individua i requisiti e le specifiche per il rilascio della certificazione stessa, con particolare riferimento all’utilizzo di ingredienti di qualità e di prodotti appartenenti alla tradizione enogastronomica italiana, a denominazione di origine protetta, a indicazione geografica protetta, a denominazione di origine controllata, a denominazione di origine controllata e garantita e a indicazione geografica tipica”.

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