Licei quadriennali, Bianchi dice sì: “Ho visto studenti molto motivati, si fa molta sperimentazione didattica”

Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in un’intervista a Il Messaggero risponde anche in merito alla sperimentazione dei licei quadriennali.
“Non è nuova, è in atto da anni e fa uscire un anno prima i nostri studenti come già succede in altri Paesi. Nessuno scandalo. Sono classi, non solo di liceo, ma di ogni tipologia di indirizzo in cui si fa molta sperimentazione didattica”.
Poi spiega: “Ho visto questi studenti, sono motivati, stiamo sperimentando, vedremo poi i risultati e il Paese avrà gli strumenti per decidere”.
La sperimentazione del liceo quadriennale
Nel concreto, la misura consiste nell’introdurre licei e istituti tecnici quadriennali al posto delle tradizionali superiori di cinque anni, così da avvicinare i ragazzi ai coetanei europei. In Europa sono molti i Paesi – come Francia, Belgio, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito – in cui ci si diploma a 18 anni invece che 19, guadagnando un anno per gli studi universitari o per la ricerca del lavoro. In tutta la Scandinavia, la parte d’Europa con il sistema scolastico che produce i migliori risultati, tutte le scuole superiori terminano nel corso del 19esimo anno di età.
Attenzione, non si tratterà di una “scorciatoia” per finire prima la scuola: gli istituti che parteciperanno dovranno garantire il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento previsti per il quinto anno di corso entro la fine del quarto anno. Dovrà essere assicurato l’insegnamento di tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi, che sarà accompagnato da un forte dialogo con il mondo del lavoro, le università e l’indirizzamento professionale.
Come partecipare alla sperimentazione? Le scuole dovranno inviare un progetto in cui metteranno a punto un piano per passare da cinque a quattro anni. Tra i requisiti, è previsto il potenziamento linguistico, la possibilità di scegliere laboratori e insegnamenti personalizzati, oltre a dover rimodulare le ore di lezione e il calendario scolastico. Gli istituti che saranno autorizzati per il piano quadriennale verranno poi attentamente seguiti da un Comitato scientifico nazionale, che ogni anno si occuperà di valutare gli insegnamenti e trasmettere una relazione al ministero con le osservazioni.