“Libro Sospeso”, un progetto per aiutare le famiglie in difficoltà con figli in età scolare. L’iniziativa in Toscana

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Il Comune di Grosseto ha lanciato il progetto “Libro Sospeso”, un’iniziativa volta a riflettere sul concetto del dono e a offrire una seconda vita ai libri di testo che non sono più necessari a chi li possedeva. L’obiettivo è quello di aiutare le famiglie in difficoltà con figli in età scolare, fornendo loro i libri di testo di cui hanno bisogno.

Il progetto è rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, così come agli universitari. L’idea è quella di coinvolgere l’intera comunità studentesca, dai più giovani fino ai ragazzi più grandi, e di attivare circuiti di solidarietà collettiva tra studenti, genitori, insegnanti e la cittadinanza.

Gli studenti possono donare i propri libri di testo, sia nuovi che usati, presso le segreterie degli istituti scolastici o universitari. Le donazioni possono essere effettuate presso le segreterie degli istituti scolastici, la segreteria studenti dell’Università degli Studi di Siena, distaccamento di Grosseto, o presso la segreteria didattica.

Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore all’Istruzione, alle Politiche giovanili e alla Gentilezza Angela Amante, invitano tutti gli studenti delle scuole secondarie e del Polo Universitario a partecipare attivamente a questo progetto. “Basta cercare i libri di testo che non utilizzate più e portarli alla segreteria del vostro istituto. Un gesto semplice che può davvero fare la differenza nel futuro di chi è in difficoltà”, affermano.

Gli studenti che necessitano di libri di testo possono recarsi nelle segreterie degli istituti scolastici o universitari e richiedere i volumi di cui hanno bisogno. Le segreterie verificheranno la disponibilità di copie donate. Sia la donazione di volumi che la loro richiesta prevedono la forma anonima.

La presidente della Fondazione Polo universitario grossetano Gabriella Papponi Morelli spiega che “Libro sospeso” vuole inviare un segnale forte mettendo al centro le famiglie più fragili, facilitando il loro accesso alla cultura e incoraggiando gesti di generosità. “Si tratta di un’iniziativa lodevole e sono lieta che il Polo Universitario possa dare il proprio contributo dimostrando ancora una volta un forte radicamento nel territorio”, afferma.

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