Lezioni private, i docenti devono avere per obbligo la partita IVA

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Una lettrice ci ha scritto e chiesto informazioni in merito alle lezioni private. Nello specifico, chiede se sia obbligatorio, in questo caso, avere la partita IVA. Ecco cosa dice l’Agenzia delle Entrate.

Nel dettaglio, stiamo parlando di un docente che ha una cattedra part-time e che con cadenza regolare impartisce lezioni private.

In base a quanto afferma l’Agenzia delle Entrate, in questo caso la partita IVA è obbligatoria.

Infatti, l’insegnante dovrà scegliere, per quanto riguarda la tassazione, se avvalersi del regime forfettario oppure passare al regime agevolativo speciale sulle lezioni private così come prevede la Legge di Bilancio 2019.

L’Agenzia in realtà fornisce due alternative: in un primo caso l’insegnante dovrà mantenere la partita Iva e valutare se “continuare ad applicare il regime ”forfetario” di cui alla legge n. 190 del 2014, con tassazione del reddito, ai fini Irpef, con l’aliquota del 15 per cento, senza applicazione dell’Iva, ma con obbligo di fatturazione”.

In alternativa, l’insegnante potrà decidere di “applicare il regime ”speciale” di cui alla legge n. 145 del 2018, con applicazione dell’imposta sostitutiva Irpef del 15 per cento sui compensi derivanti dall’attività di lezioni private e ripetizioni, con obbligo di fatturazione, in regime di esenzione ai sensi dell’articolo 10, n. 20), del d.P.R. n. 633 del 1972 (salva l’opzione per dispensa degli adempimenti ai sensi ex articolo 36­bis del d.P.R. n. 633 del 1972).

IL PARERE DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE

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