Lezioni private e ripetizioni: come pagare le tasse con 730 o Modello Redditi PF
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Tassazione agevolata, inserimento nel reddito complessivo, apertura Partita Iva e tutte le cose che occorre sapere per mettersi in regola quando si effettuano lezioni private dietro compenso.
Non sono pochi i docenti delle scuole che svolgono attività di lezioni private o ripetizioni.
Adesso che siamo entrati nella fase acuta delle dichiarazioni reddituali, molti si chiedono cosa dichiarare e come dichiarare i compensi avuti dagli studenti a cui si impartiscono lezioni private e ripetizioni.
Le vie sostanzialmente sono due, la prima è il versamento dell’imposta sostitutiva, la seconda quella del loro inserimento in dichiarazione dei redditi.
In questo articolo approfondiamo entrambi gli aspetti.
Lezioni private, ripetizioni e tassazione
Gli insegnanti e i docenti, di ogni ordine e grado nel caso in cui maturino compensi per attività relative a lezioni private e ripetizioni, dovranno pagare le tasse anche su questi compensi.
Come dicevamo in premessa, l’interessato è obbligato a versare un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle relative addizionali regionali e comunali. Versamenti che vanno effettuati entro il termine previsto per il versamento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Ma può scegliere anche una seconda via che è quella di aggiungere ciò che si matura con ripetizioni e lezione private, al reddito complessivo su cui calcolare l’imposta sul reddito delle persone fisiche.
Come scegliere la tassazione ordinaria
Il modello fiscale Redditi Persone Fisiche o. 730 sono quelli da usare e che permettono al contribuente/docente, di completare l’operazione. Ed è nel modello Redditi Persone Fisiche che il docente può esprimere l’opzione per la tassazione ordinaria. Il quadro del modello utile a questa opzione è il quadro RL.
È l’alternativa questa, alla scelta della imposta sostitutiva. Quest’ultima infatti permette a chi riceve un corrispettivo in danaro per lezioni e ripetizioni, di mettersi in regola attraverso il versamento dell’imposta del 15% sul reddito delle persone fisiche.
Cosa occorre sapere per essere in regola con le lezioni private
Sulla scelta della tassazione moto conta il guadagno annuo che ai docenti proviene da quella che a tutti gli effetti può essere considerata una seconda attività lecita.
Va ricordato che la scelta della flat tax al 15% riguarda sostanzialmente quelli titolari di cattedra. Ci sono da considerare però anche delle differenze in base a quanto si guadagna dalle ripetizioni.
In caso di ripetizioni saltuarie infatti, si può considerare il reddito derivante dalle ripetizioni private come lavoro autonomo occasionale. Il guadagno annuo dalle lezioni private però non deve superare i 5.000 euro annui. Infatti oltre i 5.000 euro sarà necessaria l’iscrizione alla Gestione Separata.
Si può anche optare per aprire la Partita Iva nel caso in cui le lezioni private e le ripetizioni diventino attività che vengono svolte con regolarità. Niente costi fissi per la Partita Iva ma con l’unica eccezione che occorre sempre presentare il modello Redditi PF e non si potrà usare il 730 a prescindere se ci siano o meno compensi. Con attività di questo tipo esercitate con regolarità e se i compensi superano i 5.000 euro l’anno per i contributi da versare alla Gestione Separata si versa con aliquota al 25,7% se si è liberi professionisti o sl 24% se si è iscritti ad altre gestioni. Ed è proprio questo il caso dei docenti di ruolo.
Tra l’altro c’è anche una agevolazione per i primi 5 anni di apertura della Partita Iva. Infatti si può aderire al regime forfetario che prevede una tassazione del 5% sui guadagni che sale al 15% dopo i 5 anni.
Naturalmente il regime forfettario è limitato al tetto massimo di 65.000 euro di compensi annui.