Lezioni lunedì al via a Bolzano senza più dispositivi anti Covid, Anief è preoccupata: abbiamo meno docenti e Ata dell’anno scorso, troppi alunni in classi sempre piccole, servono interventi urgenti

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Solo poche ore separano i primi studenti del ritorno sui banchi di scuola: dopodomani, lunedì 5 settembre, riprendono le lezioni gli alunni della provincia autonoma di Bolzano, quelli dell’infanzia in Lombardia e nella provincia di Trento.

Nei giorni successivi, fino al 19 settembre, con l’inizio anche in Sicilia e Valle d’Aosta, sarà la volta degli altri alunni. La novità decisa qualche giorno fa dal Ministero dell’Istruzione, sulla scorta delle indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, è che le misure anti Covid rigide dell’ultimo biennio non ci saranno più: si potrà permanere per ore in classe senza mascherina e cadendo il distanziamento si potrà riavere il compagno di banco.

“Quelli che non sono cambiati – fa osservare Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – sono gli spazi scolastici, che nel 99% dei casi sono quelli di sempre, privi anche di ventilazione meccanica, quindi incompatibili con il probabile ritorno a casi considerevoli di Covid”.

 

“Addirittura – prosegue Pacifico – rispetto al 2021 abbiamo un netto calo di docenti e Ata, perché sono stati cancellati gli 80 mila posti Covid introdotti proprio per fare fronte alla pandemia. Questi dipendenti aggiuntivi hanno permesso di gestire meglio le classi e di garantire pulizia continua e sorveglianze nelle scuole: qualcuno ci deve spiegare perché sono venuti meno. C’è anche un problema enorme, quello della supplentite, che continua ad imperversare: si partirà senza centinaia di migliaia di dipendenti titolari, i docenti più mancanti saranno quelli di sostegno e la situazione è difficile anche tra il personale Ata, che si ritrova con un dipendente su due supplente. Intanto, i concorsi pubblici si confermano inadeguati e in forte ritardo, anche perché, in particolare nello Straordinario bis, si continuano a formare graduatorie prive di tutti i partecipanti. E questo collabora a lasciare per strada la metà dei posti assegnati alle immissioni in ruolo. E a fare crescere le supplenze annuali, che anche quest’anno saranno circa 200 mila. Su questi punti, come sulla cancellazione del docente esperto, abbiamo fatto presentare precisi emendamenti al DL Aiuti Bis, riscontrando finora anche la piena condivisione in Senato”.

 

“Come rimangono in piedi – continua il leader dell’Anief – gli assurdi tetti sulla formazione delle classi, tanto che continuiamo ad avere anche 30 alunni in un’aula da 35-40 metri quadrati: un’assurdità, anche senza il virus, che compromette la didattica e mette a repentaglio la salute di chi sta in quegli ambienti, sia per la possibilità di contrarre virus sia per eventuali evacuazioni in caso di pericolo. Anche per mettere in evidenza queste contraddizioni, Anief ha realizzato un manifesto riassuntivo delle priorità del nuovo anno scolastico e da attuare nella prossima legislatura. E anche un confronto con il mondo della politica impegnati nei prossimi 20 giorni nelle elezioni politiche che porteranno gli italiani alle urne il 25 settembre: si parte sempre dopodomani, lunedì 5 settembre, con un primo evento nazionale, che metterà a confronto le posizioni e i progetti di dodici politici legati ai partiti principali”.

 

Dopodomani, Anief darà quindi “voce” a tutti gli schieramenti politici, con un confronto on line aperto a tutti incentrato sugli interventi e i progetti che hanno intenzione di attuare per migliorare la qualità dell’offerta formativa ed in generali dei servizi prodotti nelle scuole, della didattica, dell’apprendimento degli studenti, delle condizioni di lavoro e degli stipendi del personale scolastico fermi da quasi quattro anni e con tutti gli altri comparti che invece hanno rinnovato il loro contratto.

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