Lezioni finite, si va verso 60 mila assunzioni in ruolo: per Anief dovrebbero essere assai di più e per realizzarle serve il doppio canale, con i soli vincitori dei concorsi pubblici sarà un fallimento

Le lezioni dell’anno scolastico 2021-22: in alcune regioni, come le Marche e l’Emilia Romagna, la campanella è già suonata; da dopodomani, mercoledì 8, invece, nelle altre regioni italiane si concluderanno le lezioni. E si guarda già al prossimo anno.
Come segnala Il Sole 24 Ore, il ministro Patrizio Bianchi deve risolvere diversi problemi: secondo Orizzonte Scuola, il primo riguarda la decisione di mantenere le misure anti Covid, ma una risposta definitiva ci sarà solo a fine agosto. L’altro problema, ciclico a dir la verità, riguarda i professori da assumere: lo stesso Bianchi ha affermato che saranno circa 60 mila i prof assunti (o da assumere) nel 2022, che si sommano ai 57 mila del 2021 e questo avverrà da più graduatorie. Tuttavia, i sindacati sostengono che i i numeri resi noti dal titolare del dicastero di Viale Trastevere non bastano per coprire i vuoti d’organico, stimati in quasi 80 mila cattedre. Considerando anche i pensionamenti, sono almeno 5mila i maestri da assumere nella scuola dell’infanzia, 20mila alla primaria, poi vi sono 24mila cattedre scoperte alle medie e 29mila alle superiori. Secondo Anief, però, all’interno di questi numeri vi sono solo una piccola parte di posti di sostegno: la maggioranza, almeno altre 60mila cattedre di didattica speciale, continua ad essere collocato in deroga, fino al 30 giugno, pur essendo nei fatti prive di titolare e quindi assegnabili in organico di diritto.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
“Il nostro Ufficio Studi – dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ha calcolato che le cattedre su cui poter assumere, perché effettivamente scoperte, sono il doppio, ma più probabilmente il triplo, rispetto alle 60mila annunciate dal ministro dell’Istruzione. Il vero dramma è però un altro: quelle che verranno tramutate la prossima estate in contratti a tempo indeterminato saranno molte meno rispetto al contingente autorizzato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Nel 2021 furono meno della metà, negli anni precedenti ancora meno”.
“Tutto questo – continua Pacifico – perché l’amministrazione si ostina a non volere utilizzare il doppio canale di reclutamento, portando in ruolo anche dalla seconda fascia Gps laddove le Gae e la prima fascia fossero esaurite. Non illudiamoci: i concorsi, anche gli straordinari, hanno tempi lunghi e producono una quantità di vincitori irrisoria rispetto al fabbisogno. Chi governa la scuola deve avere il coraggio di affrontare la realtà: servono abilitazioni in corsa per chi ha i titoli per essere assunto, specializzazioni su sostegno per tutti coloro che lo richiedono, assunzioni da tutte le graduatorie esistenti. E anche per il personale Ata occorre assumere sul 100% dei posti liberi, non sulla metà come avviene oggi”.
Secondo il leader dell’Anief, “le nuove norme previste dal Decreto Legge n. 36 non porteranno alcun risultato, se non spaccature e tensioni di cui la scuola non ha bisogno. La stessa ordinanza della Corte di Giustizia Europea sulla carta del docente parla chiaro: i tribunali, quelle dell’Unione europea, come pure i nostri, stanno cambiando registro sulla discriminazione dei precari. Continuare a tenere precario un docente quando c’è il posto per assumerlo e si manda a supplenza ogni anno è una prassi destinata a finire”, conclude il sindacalista rappresentativo e autonomo.
I POSTI VACANTI
Nella tabella (fonte Orizzonte Scuola, dati del Sole 24 Ore) tutti i posti liberi per le assunzioni docenti 2022/23 (i numeri potrebbero ancora subire delle modifiche):