Lezioni all’aperto e studenti che si prendono cura dell’orto per rilassarsi o scontare una sanzione disciplinare. Le novità di una scuola bolognese

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Aule immerse nel verde e studenti giardinieri per rilassarsi o scontare una sanzione disciplinare nell’orto. Si tratta delle novità proposte da un istituto bolognese, il Rosa Luxemburg, raccontate da Il Corriere di Bologna.

Infatti, la scuola ha subito un restyling green, contattattando due architetti esperti in progetti internazionali e specializzati in parchi sensoriali cinesi, Amerigo Sivelli e Mario Serantoni, che hanno rivoluzionato lo spazio esterno dell’istituto con dei percorsi sensoriali e con la grande aula a cielo aperto che può ospitare una ventina di alunni per volta.

“In contemporanea — spiega la dirigente scolastica Alessandra Canepa — con il dipartimento del sostegno è nata l’idea di riqualificare il terreno esterno dove già si facevano percorsi per alunni certificati. Adesso verranno realizzati gli orti e diventeranno spazi per tutti gli studenti: fare giardinaggio fa bene a tutti, perché l’attività all’aperto aiuta a calmare e a scaricare le tensioni”.

“A inizio anno, quando incontrerò le classi — prosegue la dirigente scolastica — proporrò agli studenti di fare delle piccole spedizioni in giardino per tagliare le erbacce: farò adottare ai ragazzi il verde della scuola e chi dovrà scontare delle sanzioni disciplinari sarà mandato in giardino a estirpare le erbacce. Volevamo utilizzare questa area verde enorme attorno alla scuola lasciata a se stessa nel corso degli anni e la sfrutteremo a livello educativo. L’aula outdoor poi so che sarà molto contesa dagli insegnanti, mi hanno già chiesto come si farà a prenotarla per fare lezione all’aperto”.

Ma non è finita. L’impegno della Ds è quello di coinvolgere sempre più gli studenti, tenendo aperta la scuola anche il pomeriggio: “Abbiamo bisogno di tenere legati i ragazzi alla scuola — dice la dirigente —: quest’anno abbiamo avuto circa un’ottantina di bocciati, il 10% degli iscritti al tecnico, un numero importante frutto anche degli anni del Covid“.

Lo chiameremo CampLux, perché trasformeremo il Luxemburg in un campus, dove gli studenti potranno passare i loro pomeriggi, anziché stare, nella migliore delle ipotesi, da soli a casa. Faremo accompagnamento nei compiti e potenziamento delle competenze di base, a cui affiancheremo iniziative sportive grazie alla tensostruttura e alle due palestre di cui è dotata la scuola. Abbiamo molte idee per sostenere gli adolescenti in un momento storico in cui sono particolarmente fragili”, conclude la DS

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