Lezione dedicata all’Islam con esponente religioso, Lega: “Deriva progressista”. Sarà presentata una interrogazione parlamentare

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In una scuola della Lombardia, una lezione dedicata all’Islam ha scatenato un acceso confronto pubblico e politico. L’iniziativa, che ha coinvolto gli alunni di una quinta elementare, si è svolta nell’ambito di un progetto educativo finalizzato a promuovere il dialogo interculturale, e ha visto la partecipazione del responsabile del Centro culturale islamico della città. Ma la presenza in aula di un esponente religioso ha sollevato polemiche, diventando un caso nazionale.

Il contesto dell’incontro

L’incontro rientrava in un ciclo di attività volte a conoscere le culture e le religioni presenti sul territorio. Secondo i promotori dell’iniziativa, si trattava di un’occasione educativa per favorire il rispetto e la conoscenza delle differenze, senza intenti di tipo confessionale o dogmatico.

L’interrogazione parlamentare

Ad intervenire sulla vicenda il deputato della Lega, Rossano Sasso, che, annunciando un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Sasso ha denunciato una “deriva progressista nelle scuole”, sostenendo che l’autonomia scolastica non può giustificare iniziative che, a suo avviso, confliggono con le tradizioni e i valori della società italiana.

La questione dell’intesa con lo Stato

Nel suo intervento, Sasso ha richiamato l’articolo 8 della Costituzione, secondo cui le confessioni religiose diverse dalla cattolica possono stipulare un’intesa con lo Stato. Poiché l’Islam in Italia non dispone di tale intesa, secondo il parlamentare, non dovrebbe essere ammesso nelle attività didattiche scolastiche in forma attiva o rappresentativa.

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