Lettera aperta del Presidente della Argo Software alla Ministra Azzolina

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Gent.ma Ministra Lucia Azzolina,

La “didattica a distanza”, definita anche con l’acronimo DAD, è arrivata nella scuola italiana con la stessa imprevedibilità e impreparazione con cui l’epidemia da coronavirus ha colpito tutti. Erano impreparati gli insegnanti, ma anche gli alunni e le famiglie. Erano impreparati i Dirigenti Scolastici ed era impreparata la Scuola tutta, dai vertici del Ministero ai tanti funzionari di viale Trastevere. Insomma, al pari di un meteorite inaspettato, la DAD si è abbattuta sull’intero territorio nazionale, ma anche europeo e mondiale, sconvolgendo abitudini consolidate, metodologie collaudate, pigrizie consolatorie, inerzie inamovibili, rendite di posizione e interessi consolidati. Stupisce che, di fronte a un fenomeno di così vasta portata e senza precedenti in tutti i settori della vita sociale, siano finora emerse così poche riflessioni in un settore fondamentale quale quello dell’Istruzione. Certamente l’uragano, che sta attraversando l’Italia e il mondo, lascerà sul terreno della Scuola molte macerie e detriti, ma, come sempre accade negli eventi eccezionali e drammatici, sta a chi ci vive, e che resterà sul campo, trovare nuove energie e nuove ispirazioni guardando, non la cenere ma le pagliuzze d’oro che la piena ha fatto emergere.

Nessuno sostiene che la DAD può sostituire la lezione frontale, l’empatia che può scaturire dal cercare negli occhi l’interesse e l’emozione che può trasmettere lo sguardo curioso o annoiato degli alunni, o il riscontro immediato dell’efficacia di ciò che si comunica.

Resto fermamente convinto che in qualsiasi scuola, o momento educativo del futuro, non si potrà mai prescindere dall’incontro diretto tra docenti e discenti, che nessuna tecnologia potrà mai sostituire la magia che si crea in quella piccola comunità, che chiamiamo Classe, dove, al pari dei grandi Maestri della Scuola Ateniese, il Docente trova la sua massima gratificazione nel riuscire a volte ad affascinare gli alunni accendendo in ciascuno le luci della curiosità e della conoscenza.

In questi mesi difficili abbiamo scoperto che agli alunni è mancata la Scuola, così come sono mancati gli abbracci dei nonni, e questo perché la Scuola è anche comunità, amicizia, conflitto, incontro, scoperta.. insomma Vita!

È la stessa molla che spinge un bambino dell’Africa più povera a percorrere chilometri a piedi, nella polvere o sotto la pioggia, per andare in una scuola lontana a incontrare i compagni e un Maestro.

Ma allora, se tutto questo è vero, c’è qualcosa che stiamo imparando nonostante tutto, e cosa sarà utile che resti della tecnologia, che è entrata prepotentemente in questi mesi in tutte le scuole, quando la pandemia sarà alle nostre spalle?

La mia risposta è certamente sì, c’è molto di utile! Stiamo imparando, velocemente come mai prima, due cose apparentemente opposte, che potrebbero sembrare persino inconciliabili: la prima è la riscoperta dell’importanza, della bellezza e della insostituibilità della presenza umana in qualsiasi vero processo educativo, la seconda è la scoperta delle grandi possibilità di supporto e di aiuto che può dare la tecnologia nei processi di apprendimento.

Sono entrambe ri-scoperte che stiamo pagando a carissimo prezzo, non solo in termini economici e psicologici, ma anche e soprattutto in termini di dolore e di lutti. Ma proprio per questo abbiamo il dovere di dare il massimo valore a ogni scoperta che questa esperienza ci sta facendo fare.

Quale Presidente di una società informatica che opera per la Scuola, mi sento quindi il dovere di rivolgere la mia attenzione a tutte le opportunità tecnologiche che il lavoro da remoto e la DAD hanno fatto intravedere e che potranno cambiare in modo decisivo la Scuola di domani, rendendola ancora più funzionale e vicina ai bisogni educativi degli alunni, alle necessità delle famiglie, e alle aspettative professionali dei Docenti.

Alcuni punti cruciali, in cui la tecnologia ha svolto, o svolgerà, un ruolo determinante, sono:

1. web per i software di gestione della Scuola; ciò ha consentito di svolgere facilmente in smart-working ogni mansione lavorativa del personale scolastico, dal D.S. agli A.T.A;

2. registro elettronico, non solo come necessario strumento per adempimenti di legge, ma anche come mezzo di comunicazione e interscambio con alunni e famiglie, attraverso App e classi virtuali che accompagnano e aiutano lo studente anche a casa;

3. dematerializzazione totale dei documenti cartacei, dell’intera gestione documentale e dei processi autorizzativi, con grandi benefici in termini di rapidità, trasparenza e certezza in tutti gli adempimenti amministrativi;

4. servizi di assistenza, sempre importanti nella normalità, diventano decisivi quando si lavora da remoto e non è possibile recarsi presso le scuole; il software interamente web consente la massima efficacia e rapidità del supporto di assistenza e consulenza a tutto il personale della scuola;

5. progressiva sostituzione di libri di testo cartacei con libri di testo solo digitali; l’editoria cartacea dovrà necessariamente rivoluzionare i libri di testo, nella forma e nei contenuti; ciò comporterà grandi vantaggi per tutti:

  • per la didattica dei docenti, i nuovi testi saranno più flessibili, aggiornabili in tempo reale, con enormi possibilità di arricchimenti in audio, video, musica, estensioni da parte di alunni e docenti, collegamenti iper-testuali; i registri elettronici potranno scambiare dati con i libri digitali in termini di assegnazioni di compiti e verifiche dell’apprendimento; i libri digitali potranno essere inoltre facilmente personalizzati in funzione di eventuali differenti percorsi di apprendimento;
  • per gli alunni, spariranno gli zaini, e le dannose conseguenze posturali dovute al loro peso, i nuovi testi saranno tutti residenti in un tablet, e i loro contenuti potranno essere più coinvolgenti e vicini ai nuovi linguaggi di comunicazione;
  • per le famiglie; il prezzo dei libri di testo solo digitali potrebbe avere significative riduzioni, non essendo gravato dai costi di stampa del cartaceo; ulteriori risparmi sarebbero inoltre possibili grazie a forme di vendita mediante canone di abbonamento a servizi di fruizione in streaming;
  • per l’ambiente; milioni di alberi ringrazieranno per non essere abbattuti e poter continuare a rendere più bello il paesaggio e più pulita l’aria che respiriamo; molti fiumi non riceveranno più gli scarichi inquinanti delle cartiere;
  • per le Case Editrici: i testi solo in digitale non saranno gravati dai costi di stampa e di distribuzione, la promozione dei nuovi testi sarà più agile e immediata grazie alla visione degli e-book di saggio attraverso le piattaforme digitali; diminuiranno i costi delle giacenze e delle rimanenze di magazzino; potranno affermarsi nuovi modelli di business basati su una migliore pianificazione dei ricavi grazie alle formule di fruizione in abbonamento; il tutto valorizzando ancora di più la funzione centrale e insostituibile dell’editoria quale produttrice di contenuti di qualità.

Le necessità e le urgenze della pandemia hanno fatto si che i primi quattro punti sopra esposti, già operanti in molte scuole, abbiano avuto una decisiva accelerazione, consentendo così alle scuole stesse di continuare a essere “aperte” operando in remoto.

Per la didattica inoltre è stato di fatto preparato il terreno per la digitalizzazione, favorendo la dotazione di tablet a tutti gli studenti delle scuole italiane, oltre che il potenziamento delle infrastrutture di rete nelle scuole e nelle abitazioni. Inoltre, la necessità di erogare la DAD ha comportato una accelerazione senza precedenti dei processi di autoapprendimento della classe docente nell’uso delle tecnologie digitali per la didattica, come pure per gli studenti nelle loro capacità di fruizione e interlocuzione on-line.

Questi processi sono in gran parte già avvenuti e difficilmente la Scuola tornerà indietro da questo gigantesco processo di digitalizzazione.

In questa nuova e imminente Scuola, dove si tornerà finalmente in classe, dovrà rimanere ed essere potenziata la straordinaria capacità di interazione digitale dimostrata dagli alunni che, anche da casa, potrebbero interagire, in apposite e programmate “finestre” temporali, con i docenti, per approfondire, personalizzare e chiarire meglio quanto esposto nelle lezioni frontali.

Ciò potrà anche rendere più facilmente praticabili modelli scolastici “ibridi”, dove la classe tradizionale può essere suddivisa in gruppi, di cui uno con alunni fisicamente in classe e un altro con alunni da remoto, un modello flessibile che potremmo definire “classe agile”. Tale modello, forse necessario per la ripresa del prossimo anno scolastico, potrebbe diventare in futuro una modalità utilizzabile anche in altre circostanze, non necessariamente dettate dall’emergenza. Per attuare questi modelli non occorrono nuovi investimenti, la maggior parte delle scuole ha già scelto e sperimentato i software operativi tra quelli presenti e collaudati da tempo sul mercato, spesso già acquistati e usati da anni da molte scuole, opportunamente integrati per l’occasione con le piattaforme di video-conferenza presenti in rete e proposte gratuitamente da Google, Microsoft, bSmart, ecc. Il tutto senza ulteriori grossi investimenti in infrastrutture, né forzare i bilanci delle scuole e, soprattutto, rispettando in pieno l’autonomia di scelta delle scuole, sancita della Legge n.59 del 15 Marzo 1997, che ha dettato in via definitiva le regole per l’attuazione dell’autonomia didattica e organizzativa in tutte le scuole pubbliche italiane.

Tutto questo aprirà la strada all’uso, sempre più esteso, dei libri digitali consentendo così di veicolarne facilmente la fruizione e la gestione dei contenuti, e dei compiti assegnati, attraverso le App per alunni e famiglie.

Consolidare e rendere definitive le nuove opportunità educative sarà compito di chi ha la responsabilità delle scelte politiche future, se si vorrà fare tesoro di quanto di buono e di utile l’emergenza ha insegnato a tutti.

Abbiamo capito a caro prezzo che la Sanità e l’Istruzione, mai fermatisi durante l’emergenza, sono i veri pilastri di una società più giusta e lungimirante. Ma così come abbiamo finalmente capito che il Servizio Sanitario Nazionale è un bene irrinunciabile della collettività, l’emergenza ha dimostrato pure quanto è fondamentale il ruolo dell’Istruzione nel preparare i membri di una comunità affinché possano conservare la memoria di chi ci ha lasciato in eredità la bellezza e la cultura di questo paese, affinché queste si conservino e si arricchiscano anche in futuro.

Lorenzo Lo Presti

Presidente ARGO Software s.r.l.

4 Maggio 2020

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