Lettera aperta ai colleghi docenti scappati dalle zone rosse

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Inviata da Arianna Montrone, Diritti dei docenti precari senza 180×3 – Cari colleghi, sono una docente terrona in servizio a km di distanza dalla propria città.

Capisco la paura che vi ha spinti ieri e che, probabilmente, in queste ore, vi spingerà a tornare nelle regioni meridionali e del centro Italia.

Siamo tantissimi che vogliamo raggiungere le nostre famiglie perché in terra nordica, siamo soli.

Vi capisco, davvero. Capisco l’apprensione delle vostre famiglie rimaste al sud e capisco il vostro stato d’animo. Il panico gioca brutti scherzi.

Tuttavia, vi prego, se siete già fuggiti e se siete già con i vostri cari, contattate il vostro medico di base, seguite le indicazioni nazionali e non uscite di casa.

Vi prego colleghi, un momento di follia può capitare a tutti ma ora, rinsavite!

Le nostre regioni (del sud) hanno un sistema sanitario precario, sempre al collasso anche in tempi normali.

Se non vi mettete in quarantena rischiate di contagiare le vostre famiglie, i vostri amici, conoscenti.

Rischiate, insomma, di mettere in ginocchio il nostro sud.

La mancanza di posti letto costringerebbe i medici a scegliere chi intubare e chi no, se ce ne fosse bisogno.

Vi prego, colleghi, seguite le disposizioni e mettetevi in quarantena.
Se, invece, siete ancora nelle zone rosse, RESTATECI! Non perché non vi vogliamo ma perché il pericolo che fareste correre a tutti è enorme ed incontenibile.

Per un attimo pensate alle vostre famiglie e non solo a voi stessi, proteggetevi e proteggete anche loro anzi, tutto il nostro Sud e tutto il resto dello stivale. Vi prego, siate i nostri eroi e restate dove siete.

 

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