Legge di bilancio, per la scuola ci saranno novità: Bianchi ci mette la faccia. Ma i sindacati in stato di agitazione avvertono: ci aspettiamo un cambio di rotta

Ci saranno sicuramente degli “aggiustamenti” alla legge di bilancio per quanto riguarda il capitolo scuola. Mettendo insieme i pezzi del resoconto relativo all’incontro del 18 novembre che il Ministro Bianchi ha tenuto insieme ai sindacati, si intuisce che lo stesso Ministro dell’Istruzione ha ammesso che le risorse stanziate dal disegno di legge della manovra 2022 non sono sufficienti e che bisognerà intervenire tramite le Camere. Per questo Bianchi si proporrà di fare pressione sul Governo per migliorare il testo della legge di bilancio sui temi della scuola.
“L’impegno mio e del Ministero per far valere le ragioni della scuola. Siamo tutti al lavoro, anche in vista del passaggio in Parlamento della manovra di bilancio“, ha detto il numero uno di Viale Trastevere in una nota.
Impegno che sarà articolato su più fronti: il primo riguarda l’investimento di risorse aggiuntive per il fondo della valorizzazione del personale docente, ovvero l’art.108, con riscrittura delle finalità ed eliminando i discussi riferimenti a criteri come la “dedizione all’insegnamento”. “Abbiamo chiesto di agire sul salario accessorio e per quello relativo all’ordinamento per il personale ATA”, ha spiegato ad Orizzonte Scuola Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl Scuola, presente all’incontro con il Ministro.
L’altro tassello, fondamentale, su cui il Governo proverà ad intervenire, forse anche tramite un proprio emendamento, è quello relativo all’organico covid del personale ATA: il testo della manovra approvato dal Consiglio dei Ministri infatti prevede una proroga del personale aggiuntivo per l’emergenza, facendo riferimento però solo al personale docente. Nella nuova versione, il testo non dovrebbe contenere più la dicitura ‘docente’, ma genericamente personale scolastico. Ciò vuole dire che saranno le scuole in tale prospettiva, potranno scegliere come destinare le risorse.
Soddisfazione, dal M5S: “Siamo già al lavoro per depositare un emendamento al testo della Manovra che eviti il licenziamento a fine dicembre di circa 30mila lavoratori e lavoratrici ATA e continui a garantire così il massimo della sicurezza possibile nelle nostre scuole, come è stato sin dall’inizio della pandemia”.
Dunque, in base a quanto raccolto da Orizzonte Scuola, Bianchi ha assicurato quali sono i punti fondamentali sui quali intende intervenire.
E anche il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso si dice soddisfatto: “Massimo impegno da parte mia e di tutto il ministero dell’Istruzione per far rientrare i lavoratori amministrativi, tecnici e ausiliari nella proroga del personale aggiuntivo delle scuole, il cosiddetto organico Covid. Senza un intervento risolutivo, tra meno di un mese e mezzo decine di migliaia di lavoratori vedranno scadere il loro contratto e il sistema scolastico del Paese rischia di bloccarsi. Si tratta di una questione della massima urgenza, che tocca direttamente il futuro di tante persone e il corretto svolgimento delle attività didattiche nei nostri istituti”.
La partita adesso passa al Parlamento, prima dal Senato, dove le potrebbero cambiare diversi aspetti. Fra questi non si esclude un intervento sul concorso Stem, o meglio, sugli idonei del concorso Stem di questa estate: la richiesta sindacale è di scorrimento della graduatoria che solo tramite atto legislativo potrà concretizzarsi. Il Governo, su questo punto, si è espresso: “Rimarco l’importanza che rivestono le materie STEM per il nostro Ministero. Dunque per tale ragione, le posso assicurare che è intenzione del Ministro quella di individuare la soluzione a questa problematica. Questi idonei andranno aiutati affinché si possa reinserirli per trovare una soluzione più idonea”, ha detto la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia nel corso del Question time del 17 novembre alla Camera.
Altra questione che sicuramente occuperà i dibattiti fra i parlamentari è il vincolo triennale della mobilità: se dal punto di vista contrattuale si attende il prossimo CCNI mobilità che potrebbe arrivare già nelle prossime settimane, un primo passo potrebbe essere la concessione delle assegnazioni provvisorie agli insegnanti sottoposti al vincolo. Il Pd e la Lega hanno già annunciato iniziative emendative in merito.
Ma all’incontro con il Ministro Bianchi mancavano la maggior parte dei sindacati rappresentativi: tolti Cisl scuola e Anief, gli altri hanno dichiarato lo stato di agitazione. Per la verità, a sorpresa, Flc Cgil e Uil Scuola si sono presentate all’incontro: la prima sigla solo per leggere le ragioni della protesta attivata, mentre la seconda ha assistito come solo come uditore.
Per questi sindacati in stato di agitazione, infatti, al momento l’unica strada possibile è la mobilitazione: “Nella legge di Bilancio per il personale della scuola non c’è praticamente nulla, è evidente che il governo Draghi dice di avere la scuola nel cuore ma che il portafogli sta bene nascosto dall’altra parte. L’unico stanziamento consiste nella misera cifra di 210 milioni di euro, destinati a premiare la dedizione all’insegnamento. Dobbiamo ancora capire quale sia lo scienziato che ha scoperto lo strumento per misurarla. A fronte di questo nulla, il calo del valore reale degli stipendi è semplicemente implacabile, l’inflazione dichiarata dal governo nel triennio ormai decorso è stata del 4,5%, gli analisti economici prevedono nei prossimi mesi (e gli effetti sono già sotto gli occhi di tutti) un’inflazione al 5%. Attribuire per il triennio passato il 4% di aumento è semplicemente una beffa”, ha detto Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnanti in un’intervista ad Orizzonte Scuola.
“Nei mesi scorsi è stato firmato un Patto per la Scuola che è rimasto completamente inattuato nei modelli, negli obiettivi, negli investimenti. Ci aspettiamo un deciso cambio di rotta altrimenti la risposta non potrà che essere la mobilitazione generale della categoria“, dicono i sindacati in protesta.