Legge di Bilancio, Partito Socialista Italiano: tempi duri per la scuola pubblica italiana
Il Governo delle destre ha proprio oggi approvato una manovra di bilancio che nella sostanza quasi ignora l’Istruzione pubblica. Quando non c’è sostanza si ricorre alla retorica e alle parole d’ordine. Parole d’ordine come STEM, valorizzazione, inclusione, orientamento e dispersione scolastica.
Parole che rappresentano solo intenti non sostanziati da adeguati fondi. Pochi fondi per sostenere STEM, inclusione, orientamento e per contrastare la dispersione scolastica. Una tantum per stipendi che, al contrario di quanto accaduto in Europa, hanno perso potere d’acquisto.
Ciò che viene finanziato è grazie ai fondi di un PNRR ottenuti da altri governi.
In compenso si risparmia, si taglia. Ridimensionamento degli Istituti scolastici, taglio dei posti di Dirigente Scolastico, concorsi prorogati nel tempo, riduzione della platea in grado di poter usufruire del bonus cultura…ma vengono incrementati i fondi per le scuole non statali.
Il Governo delle destre si guarda bene dal sostenere l’istruzione dei nostri giovani o almeno dei giovani che non possono contare sul sostegno economico delle proprie famiglie.
Il senatore Patton, intervenendo oggi per dichiarazione di voto, ha spiegato come il Governo, se non fosse mosso da superficialità, sembrerebbe orientato alla realizzazione di un disegno dirigista che potrebbe attecchire meglio se applicato ad un Paese privato degli strumenti per reagire, privato della consapevolezza. Questo è il vero rischio che noi socialisti temiamo stia correndo la nostra società. Un progetto dirigista che il PSI da tempo ostacola cercando di arginare e risolvere la piaga del precariato, sostenendo l’importanza di avere Istituti scolastici più accoglienti, più sani, più sicuri, proponendo riforme in grado di restituire dignità sociale alla professione docente e a tutte le professionalità che agiscono nella scuola, battendosi contro la regionalizzazione della conoscenza.
Noi socialisti siamo consapevoli di come la scuola sia la chiave di volta su cui edificare una società migliore, la stessa consapevolezza di chi sa che annichilirne l’azione significhi contribuire alla creazione di una società delle differenze e delle diseguaglianze.