Legge di Bilancio. Modifica proposta da Apei: “Interventi educativi a pedagogisti. Non esclusivamente affidati a psicologi”

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Con una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio, agli onorevoli Deputati e Senatori, ai 200.000 professionisti iscritti negli elenchi previsti dalla legge 55/24, alle Socie e ai Soci, l’Associazione Pedagogisti ed Educatori Italiani presieduta da Alessandro Prisciandaro propone una revisione della Legge di Bilancio 2025 con la richiesta d’integrazione delle figure professionali del pedagogista e dell’educatore professionale socio-pedagogico negli interventi educativi e scolastici previsti dalla Finanziaria 2025.

“L’analisi della Legge di Bilancio 2025 palesa il rischio di commettere reato di abuso professionale e di consentire ad altri di commetterlo. Il reato oggetto del presente contributo è previsto dall’art. 348 del Codice Penale.

L’art. 348 CP punisce chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato. Il medesimo articolo punisce in modo ancora più severo il professionista che ha determinato altri a commettere il reato di esercizio abusivo della professione oppure ha diretto l’attività delle persone che sono concorse nel reato.” si legge nella lettera dell’Associazione.

“L’esercizio delle professioni intellettuali è regolamentato in Italia dall’art. 2229 del Codice Civile che recita: ‘La legge determina le professioni intellettuali per l’esercizio delle quali è necessaria l’iscrizione in appositi albi o elenchi’.

La Legge 15 aprile 2024, n. 55, ha istituito la figura del pedagogista come professionista ordinistico, conferendogli competenze specifiche ed esclusive in ambito educativo e formativo. Parallelamente, la Legge 205/2017 ha definito la figura dell’educatore professionale socio-pedagogico, specificandone le competenze in ambito educativo, sociale e culturale. La Legge 18 febbraio 1989, n. 56, regola invece la professione dello psicologo, definendone ambiti d’azione distinti.

L’analisi della Legge di Bilancio 2025 evidenzia una sovrapposizione tra le competenze attribuite agli psicologi e quelle di pertinenza dei pedagogisti e degli educatori professionali socio-pedagogici, specialmente nei contesti scolastici e formativi. Tale sovrapposizione rischia di generare confusione e inefficienze nell’attuazione degli interventi previsti.” continua la lettera.

Attività riservate dalla Legge alle professioni coinvolte

La lettera continua facendo riferimento alle Competenze riservate agli Psicologi (Legge 18 febbraio 1989, 56) come: uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, diagnosi e trattamento del disagio psichico; attività di abilitazione, riabilitazione e sostegno in ambito psicologico; sperimentazione, ricerca e didattica in ambito psicologico; diagnosi e gestione delle problematiche psicologiche nei contesti individuali, gruppali, organizzativi e comunitari.

Poi ancora un riferimento alle Competenze riservate ai Pedagogisti (Legge 15 aprile 2024, n. 55) come: progettazione, implementazione e gestione di interventi educativi personalizzati e inclusivi; coordinamento di servizi educativi e formativi nei contesti scolastici, sociali e familiari; elaborazione di piani educativi individualizzati (PEI) per studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES); promozione di strategie educative nei contesti formali, non formali e informali; consulenza pedagogica per il miglioramento della qualità educativa. 

Un terzo riferimento sulle Competenze riservate agli Educatori Professionali Socio-Pedagogici (Legge 205/2017) come: interventi educativi e formativi nei contesti sociali, scolastici e culturali; progettazione e realizzazione di interventi educativi per il sostegno all’infanzia, all’adolescenza e alle famiglie; conduzione di attività educative e di animazione nei contesti non formali e informali; supporto a soggetti con fragilità o a rischio di esclusione sociale tramite interventi educativi mirati.

La lettera continua trattando le Sovrapposizioni identificate nella Legge di Bilancio 2025 come: supporto psicologico nelle scuole. Nello specifico la progettazione di interventi inclusivi attribuita agli psicologi rientra tra le competenze esclusive di pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici. Poi le attività educative non formali. Nello specifico l’attribuzione agli psicologi di ruoli legati alla promozione del benessere educativo potrebbe invadere ambiti propri di pedagogisti ed educatori professionali. Infine, l’inclusione di studenti con disabilità. Gli psicologi vengono incaricati di interventi che riguardano piani educativi individualizzati, competenza riservata ai pedagogisti.

Un altro punto della lettera riguarda le Sentenze giurisprudenziali di rilevanza. Nello specifico: 

  • TAR Lazio, sentenza n. 1234/2023: Ribadisce che i PEI per studenti con BES sono una competenza esclusiva del pedagogista.
  • Consiglio di Stato, sentenza n. 4567/2024: Stabilisce che gli psicologi non possono assumere ruoli educativi esclusivi nei contesti scolastici.
  • TAR Lombardia, sentenza n. 7890/2022: Sottolinea l’importanza di distinguere chiaramente i ruoli tra professionisti nei contesti scolastici.
  • TAR Campania, sentenza n. 3456/2023: Riconosce agli educatori professionali un ruolo prioritario nella gestione di interventi educativi in contesti non terapeutici, escludendo l’interferenza di altre figure professionali.
  • Consiglio di Stato, sentenza n. 5678/2021: Conferma che le attività educative e formative nei servizi per minori devono essere assegnate agli educatori professionali o pedagogisti, limitando l’intervento di altri professionisti solo a specifici ambiti.

Proposte di revisione alla Legge di Bilancio 2025

La lettera continua con delle proposte alla Finanziaria che consistono nei seguenti punti:

  1. Inserimento esplicito delle figure del pedagogista e dell’educatore professionale socio-pedagogico, con la modifica dei testi normativi per includere pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici tra i professionisti destinatari dei fondi e delle iniziative previste dalla Legge di Bilancio 2025 per il settore educativo e scolastico;
  2. Definizione chiara dei ruoli professionali, con la distinzione delle competenze di psicologi, pedagogisti ed educatori professionali nei seguenti termini: psicologi (gestione del disagio psichico, sostegno terapeutico, interventi sulla salute), pedagogisti (progettazione di interventi educativi, inclusivi e personalizzati, promozione di strategie didattiche e formazione integrata); educatori professionali socio-pedagogici, con la proposta di attuazione di interventi educativi in contesti scolastici, sociali e culturali, supporto a soggetti vulnerabili e promozione di attività educative non formali;
  3. Promozione di equipe multidisciplinari, prevedendo l’istituzione di equipe scolastiche multidisciplinari composte da psicologi, pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici, ciascuno con ruoli complementari; psicologi che facciano diagnosi e interventi specifici sul disagio; pedagogisti che lavorino su elaborazione e implementazione di piani educativi e formativi; educatori professionali socio-pedagogici che lavorino su realizzazione pratica degli interventi educativi e promozione di attività di supporto;
  4. Monitoraggio e valutazione, con l’istituzione di un organismo di controllo che garantisca il rispetto delle competenze ordinistiche e verifichi l’efficacia degli interventi.

Infine, conclude la lettera: “La proposta di revisione vuole migliorare l’efficacia degli interventi educativi e scolastici; valorizzare le competenze specifiche di pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici; garantire una collaborazione armoniosa tra professionisti, a beneficio degli studenti e delle scuole. Chiediamo pertanto al Parlamento di: Integrare le figure del pedagogista e dell’educatore professionale socio-pedagogico nella Legge di Bilancio 2025, in coerenza con quanto previsto dalla Legge 15 aprile 2024, 55, e dalla Legge 205/2017 e rivedere le disposizioni normative per evitare sovrapposizioni di competenze tra psicologi, pedagogisti ed educatori professionali.”

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