Legge di bilancio: 3 miliardi per stipendi, 5 milioni per ATA, 2 per formazione e 30 per dirigenti. Arriva il bonus scuola
Cosa contiene la bozza della Legge di Bilancio 2020 per quanto riguarda la scuola? Non sarebbero previsti nuovi tagli, anche se i fondi stanziati non convincono.
Rinnovo contratti, lontano dagli aumenti a tre cifre
Per il rinnovo dei contratti dei dipendenti statali con la manovra arrivano altri 225 milioni nel 2020 e 1,4 miliardi nel 2021. La bozza di legge di bilancio porta infatti da 1,425 miliardi a 1,65 miliardi i fondi stanziati per il 2020 e da 1,775 miliardi a 3,175 miliardi i fondi per il 2021 destinati ai contratti della pubblica amministrazione. Fondi che non saranno sufficienti per aumenti a tre cifre come promessi dal Ministro.
Dirigenti
Arrivano 30 milioni di euro in più a partire dal 2020, che confluiranno nel fondo unico nazionale per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici.
ATA
Saranno stanziati 5 milioni di euro annui per la creazione di nuove posizioni organizzative del personale amministrativo, tecnico e ausiliario.
Formazione
11 milioni dal 2020 per la formazione dei docenti in materia di inclusione scolastica. Per favorire l’innovazione digitale i fondi stanziati sono 2 milioni
Bonus scuola
“A decorrere dall’anno 2020, alle scuole pubbliche di ogni ordine e grado, che acquistano uno o più abbonamenti a quotidiani e periodici, anche in formato digitale, è attribuito, previa istanza diretta al Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri, un contributo fino all’80% della spesa sostenuta entro l’anno precedente. Con decreto del capo del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri è emanato annualmente un bando per l’assegnazione del contributo”. I contributi, si legge nella bozza del provvedimento, “sono concessi nel limite massimo di spesa, che costituisce tetto all’erogazione del beneficio, stabilito annualmente con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui all’articolo 1, comma 6, della legge 26 ottobre 2016, n. 198, nell’ambito della quota delle risorse del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, di cui all’articolo 1 della stessa legge destinata agli interventi di competenza della Presidenza del Consiglio dei ministri e comunque per un importo non superiore a 20 milioni di euro”.