Legge Bilancio, bocciato esonero docente in scuola senza Preside
Nell’ambito della Legge di Bilancio la Commissione Bilancio ha bocciato l’emendamento che permetteva l’esonero di un insegnante nelle scuole senza Preside.
L’emendamento alla legge di Bilancio 2019 era stato presentato da Anna Ascani (PD) e aveva superato il vaglio della Commissione istruzione.
“In Commissione Bilancio della Camera” – dichiara oggi la deputata democratica Anna Ascani “abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione di due cose: che il governo del cambiamento ha un comportamento schizofrenico e soprattutto, purtroppo, che odia la scuola e l’istruzione.
In Commissione Cultura, anche la maggioranza di governo aveva votato a favore di un emendamento per cui si consentiva ai collaboratori dei dirigenti scolastici di essere esonerati dall’insegnamento per adempiere alle proprie funzioni.
In Commissione Bilancio, la maggioranza si è rimangiata la propria parola e ha votato contro, bocciando quindi una proposta che avrebbe semplicemente permesso alla scuola di funzionare meglio.
Ormai è palese: per il governo del cambiamento, scuola e istruzione i peggiori sono nemici.”
Esonero docenti: cosa avviene oggi
Il dirigente scolastico:
- può nominare, nell’ambito dell’organico dell’autonomia, fino al 10 per cento di docenti che lo collaborano in attività di supporto organizzativo e didattico dell’istituzione scolastica;
- può esonerare dall’insegnamento il collaboratore individuato, destinandolo, per tutte le ore di servizio (o anche in parte), alle attività organizzative, qualora lo stesso appartenga alla medesima classe di concorso del posto di potenziamento assegnato alla scuola;
- con le risorse del fondo di istituto, può retribuire soltanto due collaboratori, indipendentemente dal numero degli stessi.