Legambiente-Ecosistema Scuola, 29% edifici ha bisogno di interventi urgenti. Mancano palestre e mensa scolastica
In sette anni meno della metà dei progetti finanziati per l’edilizia scolastica è stato concluso. E’ quanto emerge dai dati presentati oggi da Legambiente con Ecosistema Scuola, alla ventesima edizione.
Il report dice che dal 2014 al 2020, su 6.547 progetti previsti, 4.601 sono stati finanziati e solo 2.121 portati a termine.
Dallo studio emerge anche che il 29% degli edifici necessita di interventi urgenti, una scuola su due non ha impianti per lo sport, il tempo pieno predominante al centro nord.
Nelle isole, il 63% degli edifici necessitano di interventi urgenti e la spesa media per edificio per la manutenzione urgente si attesta sui 5.500 euro.
Inoltre, da Ecosistema Scuola 2021 (dati 2019) su un campione di 6.156 edifici in 87 comuni capoluogo di provincia, frequentati da circa 1,2 milioni di studenti, risulta che circa il 58% delle scuole non ha certificazioni base come l’agibilità; ricade in area sismica 1 e 2 il 43% delle scuole, di cui solo poco più del 30% è costruito con la tecnica antisismica; più dell’87% degli edifici è sotto la classe energetica C. Non è stato ancora bonificato l’amianto in 145 edifici (in gran parte al nord) di quelli oggetto d’indagine, frequentati ogni giorno da 28.500 studenti.
La metà delle scuole, si legge sul report, non ha impianti per lo sport e solo il 55% circa ha la mensa scolastica. Dati medi nazionali che, lungo i vent’anni di indagine, mostrano la permanenza di un costante divario tra nord, centro, sud e isole. “È il momento di rimettere la scuola al centro delle comunità e dei territori come leva di emancipazione sociale e crescita collettiva e, per questo, di fare in modo che ogni investimento sia parte di questa visione complessiva e non solo una spesa per ‘riparare’ quello che non va – sottolinea Claudia Cappelletti, responsabile scuola Legambiente -. La Fondazione Agnelli, sulla base dei dati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, ha quantificato in circa 200 miliardi i fondi necessari per ristrutturare e rinnovare le scuole italiane: una cifra importante che ci può fare da punto di riferimento per andare a comporre un quadro di risorse che saranno sempre parzialmente sufficienti se non gestite con un cambio di passo della governance dell’edilizia scolastica“.
Le strutture per lo sport sono presenti al nord in più di una scuola su due, mentre mancano in oltre il 60% delle scuole del centro, nel 55% circa di quelle del Sud e quasi nel 64% di quelle delle isole. Giardini e aree verdi fruibili sono una realtà presente in più dell’80% delle scuole del centro-nord, ma mediamente solo in una scuola su quattro del sud e delle isole. Molte amministrazioni meridionali stanno cercando di colmare questo divario, ma l’accumularsi di problematiche trascurate nel tempo come la manutenzione ordinaria e straordinaria, rende necessari oggi interventi più radicali e fondi più cospicui.
Inoltre, l’ultima versione del Recovery plan prevede per l’edilizia scolastica 6,8 miliardi di euro. Legambiente ha colto l’occasione di oggi per lanciare al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi un appello affinché le scuole diventino protagoniste della transizione ecologica: realizzare processi di riqualificazione energetica partecipata degli edifici con la comunità scolastica che diviene comunità energetica, e inaugurare una generazione di 100 scuole sostenibili e innovative costruite secondo i criteri della bioedilizia, aperte anche in orario extrascolastico e dotate di un’integrazione di servizi sia in orario scolastico che extrascolastico, da realizzarsi nelle “periferie sociali” del Paese, caratterizzate da alto tasso di dispersione scolastica e povertà educativa. “La consapevolezza dell’importanza di investire in giovani, istruzione ed educazione è ormai condivisa da tutti; stanno arrivando risorse, ma prima di tutto serve un nuovo piano di governance per superare le emergenze e i divari – ha detto Vanessa Pallucchi, vice presidente di Legambiente – i 6,8 miliardi previsti per l’edilizia scolastica nell’ultima stesura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza vanno letti in un’ottica di priorità di interventi, con la forte attenzione all’individuazione degli ostacoli da rimuovere perché le risorse disponibili diventino miglioramenti effettivi delle nostre scuole e non si perdano nelle inefficienze di percorso. L’edilizia scolastica e i servizi che girano intorno all’ecosistema scuola devono essere ripensati e rilanciati in una dimensione di sostenibilità ambientale e sociale: sono le gambe su cui poggerà la possibilità di successo ed efficacia della transizione ecologica, che ha fra i suoi obiettivi principali il superamento della povertà educativa“.