“L’edu-didattica”, cos’è. Torniamo a fare solo i docenti! Alcuni suggerimenti

L’edu-didattica coniuga una buona didattica con aspetti gestionali e relazionali fondamentali nell’insegnamento. Anticipa i problemi dell’aula e cerca, sempre a partire dalla didattica, soluzioni realistiche per migliorare l’’apprendimento e l’integrazione degli allievi. È basata su innumerevoli pratiche raccolte negli anni e sperimentate in classe dal nostro team.
Noi docenti siamo una sola persona
In classe noi docenti siamo una sola persona, non siamo trini: il docente + il pedagogista/educatore + lo psicologo. In effetti a volte sentiamo di doverlo essere davanti a situazioni scolastiche e personali critiche degli allevi.
Rivolgiamoci in questi casi con fiducia ai dirigenti e agli altri specialisti della scuola.
Il docente è formato per fare il docente e non deve assumere ruoli che non gli competono; senza dubbio però il suo ruolo primario comporta anche delle grandi responsabilità educative.
Il concetto di edu-didattica
L’edu-didattica si fonda principalmente su due binomi: da una parte relazione e gestione, dall’altra apprendimento e didattica.
Gli assunti dell’edu-didattica, in sintesi, sono i seguenti
L’insegnante è una persona sola che, al contempo, deve avere la capacità di gestire – in ogni classe e in ogni lezione – didattica e apprendimento, relazione e gestione.
Relazione e gestione e apprendimento e didattica sono parte unica di un processo che deve portare al successo l’allievo.
I seguenti fattori chiave coesistono e si rinforzano positivamente. Gli uni senza gli altri non sono efficaci e portano alla perdita dell’attenzione e del controllo in classe o alla paura negli allievi.
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- La didattica senza apprendimento, senza relazione e senza gestione: genera noia, scarsa motivazione, vuoto, ansia.
- La relazione senza gestione, apprendimento e didattica: genera frenesia, gioco e in breve tempo noia.
- La gestione e la didattica senza relazione e senza apprendimento: portano a disciplina, rigidità, rabbia, scarsa motivazione.
- L’apprendimento e la relazione senza gestione e didattica: comportano il rischio di mancanza di regole, nessuna differenziazione (ognuno apprende come a quando vuole) e in genere vantaggi solo per gli allievi migliori.
Non si possono risolvere problemi gravi di apprendimento o di gestione senza operare al contempo su questi 4 fattori.
La didattica in edu-didattica deve essere variata e deve fare uso di metodologie e di strategie diversificate.
- Gli interessi degli allievi vengono integrati nelle lezioni dall’inizio o in itinere.
- Dopo ogni fase della lezione verificare con strumenti formativi “quanto hanno appreso gli allievi” prima di proseguire con le fasi e le lezioni successive”.
- Alcuni approcci e le metodologie attive si adattano meglio al concetto di edu-didattica, ma vanno assolutamente alternati a metodologie e strategie variate.
Gestione della classe e metodologie innovative
Per quanto riguarda l’ultimo punto della lista, il III., specifichiamo quanto sia necessario alternare validi metodi deduttivi a forme di lezione o a metodologie attive, come il “lavoro per percorsi didattici orientati al progettuale” e “la risoluzione di situazioni problema”.
Tuttavia queste forme di lezione attive contengono in sé una profonda contraddizione:
- solo se gestiamo bene la classe possiamo utilizzare con flessibilità tutte le metodologie
- gli “ambienti di apprendimento aperti” (Jonassen e Land, 2012) e le metodologie attive migliorano la relazione e di conseguenza la gestione.
Gestione e relazione per una didattica aperta
Una buona relazione e gestione sono quindi indispensabili per una didattica “aperta” e variata. Allo stesso tempo non dimentichiamo che innumerevoli ricerche dimostrano come i contesti aperti, specialmente quelli progettuali o laboratoriali, favoriscono e migliorano la relazione tra docente e allievi (Potestio, 2017).
Esempio di strategia edu-didattica: le fasi dell’ora-lezione
Il docente presenta all’inizio uno schema delle fasi della lezione (evidenziate con colori diversi): in questo modo anticipa le fasi di lavoro e quanta attenzione è richiesta per ciascuna.
Le fasi
Le fasi scritte alla lavagna o proiettate sono sottolineate o evidenziate con colori diversi; esempio basato su questo stesso articolo.
Fase 1: lettura individuale di questo articolo 10 minuti circa
Fase 2: discussione e analisi critica 10 minuti
Fase 3: rilettura a coppie 15 minuti
Fase 4: preparazione a coppie di materiali edu-didattici 10 minuti
Chiusura 5 minuti
Il colore indica il grado di attenzione richiesto.
- la fase verde indica una fase in cui si richiede poca attenzione
- la fase gialla indica una fase che richiede una concentrazione e un’attenzione media
- la fase azzurra è una fase che richiede attenzione massima
Attenzione: una strategia deve rimanere semplice e interiorizzabile, non utilizzate troppi colori.
Feed Forward
In pedagogia si parla, in effetti, di feed forward (Hattie, 2009), ossia di anticipatori che proiettano in avanti. Essi rendono più consapevoli e capaci di autovalutarsi.