Le studentesse pugliesi aiutano le coetanee afghane a frequentare la scuola: “Compriamo e vendiamo le loro borse per finanziare la loro istruzione”

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Un’iniziativa originale di collaborazione tra Lecce e l’Afganistan sta aiutando le giovani donne afghane a superare le barriere imposte dal regime taliban e a raggiungere i loro sogni di istruzione.

Due startup, “Etica Etnica” e “Princess Amani”, hanno permesso a dieci ragazze afghane di continuare i loro studi clandestinamente, nonostante la legge della Sharia che vieta l’accesso alle donne all’istruzione.

“Etica Etnica”, con base a Lecce, è gestita dall’istituto Galilei-Costa, mentre “Princess Amani” ha sede in Afganistan. Fabio Diamante, co-fondatore della scuola “School of Elightenment”, ha svolto un ruolo fondamentale nel facilitare la comunicazione tra le docenti afghane e un insegnante leccese, Daniele Manni, esperto di micro-imprenditorialità giovanile.

Il modello di business si basa sulla creazione di borse da parte delle studentesse afghane, che vengono poi acquistate da “Etica Etnica” a prezzi maggiorati e rivendute online. Questo modello non solo consente alle ragazze di finanziare i loro studi, ma promuove anche lo sviluppo di micro-imprese in Afganistan.

Il successo dell’iniziativa ha superato le aspettative: “Le prime venti borse sono state vendute subito. Al momento stiamo cercando di ampliarci e di offrire più possibilità alle studentesse”, ha affermato Manni.

Tre studentesse diciassettenni di Lecce, Alessia Petino, Luna Civitale, Bianca Maria Manca, insieme a Teresa Morabito, Giada Bray e Luigi Carratta, sono i promotori di questo progetto innovativo. Il loro obiettivo è di creare una collaborazione duratura tra le due startup, con “Princess Amani” concentrata sulla produzione di borse artigianali e “Etica Etnica” dedicata alla loro promozione e vendita nel mercato italiano.

“L’acquisto di una borsa di ‘Etica Etnica’ non solo offre un articolo artigianale unico, ma contribuisce alla crescita di una studentessa in Afganistan, aiutandola a raggiungere il suo sogno di futuro”, sottolinea il sito della startup italiana. Questo progetto è un chiaro esempio di come l’imprenditorialità possa superare le barriere politiche e culturali, e creare un cambiamento positivo nella vita delle persone.

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