“Le scuole non sono sedi distaccate dell’Inps”: gli assistenti amministrativi dicono no all’uso esclusivo di Passweb per le pratiche pensioni

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“Ad Aprile scorso apprendevamo dai mass media che “nell’ambito delle attività del Piano di semplificazione per la scuola, il Ministero ha fatto sapere oggi alle organizzazioni sindacali che è stato avviato un procedimento di semplificazione per ciò che riguarda la gestione delle domande di pensionamento del personale scolastico da parte delle segreterie”: così in un comunicato il personale Amministrativo delle segreterie scolastiche – AA. Palermo e provincia.

“L’obiettivo – ricordano gli amministrativi – è quello di procedere già dal 1° settembre con un sistema che sostituisca l’applicativo Passweb, Durante il tavolo che si è svolto oggi sono emersi, in particolare:

– le difficoltà legate alla complessità nell’utilizzo di Passweb

– arretrati nella gestione delle istanze con un conseguente ritardo delle procedure legate

– gravosi adempimenti

– interoperabilità limitata tra Ministero e Inps…

Tra le principali novità:Si utilizzerà solo SIDI, non più Passweb – Confronto automatico tra i dati

Calcolo automatico da parte dell’Inps…”

“Ebbene, oggi invece dobbiamo constatare che di quanto riportato sopra non solo non è stato messo in atto nulla dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, ma addirittura con la recente circolare ministeriale sulle cessazioni a decorrere dal 1 settembre 2025, si vuole obbligare il personale amministrativo delle segreterie scolastiche ad utilizzare l’applicativo esclusivo dell’INPS “NUOVA PASSWEB”, per lavorare le cessazioni, i TFS/TFR e sistemare le posizioni assicurative dei dipendenti, gli amministrativi delle scuole devono sostituire gli impiegati INPS, mentre gli viene precluso l’utilizzo del SIDI che è invece il programma che gli amministrativi devono usare, in quanto dipendenti del MIM, disattendendo così la legge vigente.

L’art. 14 del D.P.R. N° 275 del 08/03/1999 al comma 1 per esempio così recita:

“A decorrere dal 1° settembre 2000 alle istituzioni scolastiche sono attribuite le funzioni già di competenza dell’amministrazione centrale e periferica relative alla carriera scolastica e al rapporto con gli alunni, all’amministrazione e alla gestione del patrimonio e delle risorse e allo stato giuridico ed economico del personale non riservate, in base all’articolo 15 o ad altre specifiche disposizioni, all’amministrazione centrale e periferica. Per l’esercizio delle funzioni connesse alle competenze escluse di cui all’articolo 15 e a quelle di cui all’articolo 138 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 le istituzioni scolastiche utilizzano il sistema informativo del Ministero della pubblica istruzione…”

Quanto accade è un chiaro abuso nei confronti di noi personale amministrativo delle segreterie scolastiche sia perché la legge non prevede l’obbligo di utilizzare l’applicativo dell’INPS sia perché il nostro inquadramento contrattuale giuridico-economico come Assistenti Amministrativi in particolare non contempla l’espletamento di pratiche che sono proprie dell’INPS in merito alle cessazioni/TFS-TFR e posizioni assicurative.

E tutto questo si aggiunge gravemente all’azione dei mesi scorsi dell’USR Sicilia, in accordo con l’INPS, di convocare Dsga e Assistenti Amministrativi delle scuole per partecipare a corsi di formazione presso le sedi INPS su Nuova Passweb.

Le scuole non sono sedi distaccate dell’INPS con il personale Amministrativo su cui si vorrebbe scaricare non legittimamente l’ennesimo carico di lavoro di altri Enti, in una situazione peraltro di segreterie con organici insufficienti e con carichi di lavoro sempre più pesanti e oggi a serio rischio anche di provvedimenti disciplinari o di denunce per adempimenti come Nuova Passweb che per legge non spettano alle segreterie scolastiche.

Le OO.SS. interverranno con urgenza sulla questione?

Noi comunque non possiamo permettere che tutto questo passi automaticamente e non staremo in silenzio!

E’ la nostra dignità di lavoratrici e lavoratori della scuola che deve essere rispettata pertanto porteremo avanti questa battaglia perché legittima a tutela della nostra condizione di lavoro” concludono.

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