Le richieste al nuovo ministro: reale pluralismo delle istituzioni scolastiche
Ufficio stampa CdO Opere Educative – La CdO Opere Educative guarda con attenzione l’evolversi della situazione politica italiana, confidando che, sin dai suoi primi passi, il nuovo Governo presieduto da Mario Monti sappia riconoscere l’imprescindibile valore sociale e civile della libertà di educazione e la grande utilità – anche sotto il profilo economico- di una cospicua presenza di scuole paritarie all’interno del sistema nazionale di istruzione.
Ufficio stampa CdO Opere Educative – La CdO Opere Educative guarda con attenzione l’evolversi della situazione politica italiana, confidando che, sin dai suoi primi passi, il nuovo Governo presieduto da Mario Monti sappia riconoscere l’imprescindibile valore sociale e civile della libertà di educazione e la grande utilità – anche sotto il profilo economico- di una cospicua presenza di scuole paritarie all’interno del sistema nazionale di istruzione.
Il nuovo ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, è chiamato ad un compito sicuramente difficile e tradizionalmente foriero di impopolarità. La CdO Opere Educative si augura che, incurante delle inevitabili pressioni corporative e proteste di piazza, egli sappia condurre la scuola italiana verso una sempre più marcata autonomia, riducendone la ormai obsoleta e improduttiva impostazione statalista e valorizzando ogni espressione di autentica passione educativa.
La crisi attuale, come già sottolineato da autorevoli voci, è infatti innanzitutto una crisi dell’educazione, una macroespressione di quell’emergenza educativa che qualcuno aveva considerato fenomeno circoscritto al solo mondo giovanile.
Nello stesso tempo, come dichiarato dallo stesso Ministro Profumo, “la crisi è una benedizione, è l’embrione delle grandi strategie”; per questo, la CdO Opere Educative -che condivide totalmente questo giudizio- confida che siano superati i dannosi conflitti ideologici che hanno ostacolato il realizzarsi di una piena e proficua parità scolastica, e che siano davvero messe in cantiere quelle “grandi strategie” utili a dare nuovo impulso ad un sistema di istruzione ed educazione basato sulla valorizzazione della libertà e responsabilità di tutti, su un efficace sistema di valutazione e sul reale pluralismo delle istituzioni scolastiche.