Le neuroscienze possono supportare la scuola per una didattica più efficace? Convegno ANP il 21 e 22 marzo

Il secondo convegno ANP dedicato alla relazione tra neuroscienze e didattica si svolgerà presso il complesso di Santa Apollonia a Firenze nei giorni di venerdì 21 e sabato 22 marzo. L’evento, promosso dall’Associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola (ANP) in collaborazione con Alesia 2007 e con il patrocinio della Regione Toscana, si aprirà con l’intervento di Antonello Giannelli, presidente nazionale di ANP.
Il convegno si propone di esaminare il contributo delle neuroscienze alla didattica, interrogandosi su diversi aspetti:
- la possibilità di rendere l’insegnamento più efficace attraverso la comprensione dei processi neurali;
- il ruolo della fisiologia cerebrale nell’interpretare i cambiamenti generazionali;
- le sinergie possibili tra neuroscienze, pedagogia e scuola.
Nel corso delle due giornate, esperti del settore e professionisti della scuola si confronteranno per analizzare le sfide educative contemporanee e individuare strategie innovative per l’apprendimento.
Il programma
La prima giornata del convegno si aprirà con i saluti istituzionali di Antonello Giannelli e proseguirà con un intervento di Daniela Lucangeli. Successivamente, saranno affrontati temi come:
- dipendenza dai social e impatto sull’apprendimento;
- intelligenza artificiale applicata allo studio;
- ruolo di attenzione, bellezza e memoria nei processi educativi.
Ogni panel vedrà il confronto tra un neuroscienziato e un pedagogista, moderato da un dirigente scolastico.
Nella mattina del 21 marzo anche l’intervento del ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara.
La giornata di sabato 22 marzo sarà dedicata a temi quali intelligenza numerica, inclusione e processi cognitivi. A concludere l’evento sarà un’intervista di Alessandro Artini, presidente di ANP Toscana, a Giuseppe Bertagna.
Il punto di vista degli esperti
Secondo Alessandro Artini, i docenti si trovano oggi di fronte a una trasformazione profonda degli studenti, che incide sull’efficacia della didattica. Nuove abitudini cognitive, riduzione dei tempi di attenzione e uso diffuso di strumenti digitali rappresentano fenomeni che non possono essere ignorati, ma che necessitano di una gestione consapevole.
L’obiettivo del convegno è quello di offrire strumenti di comprensione e strategie operative per affrontare il cambiamento in modo proattivo, valorizzando le potenzialità delle neuroscienze nel contesto scolastico.