Le metacompetenze, cosa sono e come svilupparle. “Sì a capacità trasversali richieste dal mondo del lavoro”. INTERVISTA a Maria Angela Grassi

Cosa sono le metacompetenze e come svilupparle? Ne abbiamo parlato con Maria Angela Grassi, pedagogista e Presidente dell’ANPE, l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani.
Dottoressa Grassi, la scuola italiana ha attraversato molte trasformazioni negli ultimi 50 anni, come valuti questi cambiamenti?
In effetti la scuola italiana ha compiuto significativi passi avanti, ma ci sono ancora sfide da affrontare. Ciò che emerge con forza è la necessità di adattare la nostra scuola alle nuove esigenze del mondo del lavoro e alle sfide della società moderna. Sebbene ci siano stati dei progressi, c’è ancora un divario tra la formazione scolastica e le competenze richieste dal mercato del lavoro, soprattutto per quanto riguarda le competenze trasversali, che sono oggi essenziali.
Parlando proprio di competenze, come definirebbe le “metacompetenze” e perché sono così importanti per il nostro sistema educativo?
Le metacompetenze sono abilità trasversali che vanno oltre le competenze specifiche di una disciplina. Comprendono la capacità di riflettere sull’apprendimento, di adattarsi ai cambiamenti, di risolvere problemi complessi, di lavorare in modo collaborativo e di comunicare efficacemente. Queste competenze sono cruciali per navigare un mondo in continuo cambiamento. Oggi, infatti, non basta più avere una solida preparazione in un singolo campo; bisogna essere in grado di adattarsi a nuove situazioni e di affrontare sfide in modo creativo e collaborativo.
Quindi possiamo affermare che il sistema scolastico italiano ha integrato adeguatamente le metacompetenze nel suo programma?
Purtroppo no. Sebbene siano stati fatti dei tentativi, il sistema educativo italiano non ha ancora pienamente integrato le metacompetenze. Questo è uno dei principali limiti che affrontiamo. Le scuole devono diventare luoghi dove non solo si trasmettono conoscenze, ma dove si sviluppano anche le competenze trasversali, fondamentali per la crescita personale degli studenti e per prepararli a un mercato del lavoro che richiede sempre di più capacità di adattamento e problem solving.
Qual è il ruolo dei pedagogisti in questo cambiamento?
Il ruolo dei pedagogisti è fondamentale. Noi non siamo insegnanti, ma forniamo il necessario supporto pedagogico agli insegnanti. Il nostro compito è aiutare i docenti a progettare e attuare strategie didattiche che siano inclusive e personalizzate, affinché ogni studente possa esprimere al meglio il proprio potenziale. In particolare, lavoriamo per integrare le metacompetenze nel curriculum scolastico, progettando attività che favoriscano lo sviluppo di abilità come la risoluzione dei problemi, la comunicazione e la gestione delle relazioni interpersonali.
Quindi i pedagogisti supportano anche gli insegnanti nel loro lavoro quotidiano, giusto?
Esattamente. Il nostro ruolo è quello di supportare gli insegnanti nel loro lavoro quotidiano, aiutandoli a tradurre le teorie pedagogiche in pratiche concrete. Forniamo loro gli strumenti per gestire le diversità in classe e per creare percorsi educativi che permettano a tutti gli studenti di svilupparsi pienamente, indipendentemente dalle loro difficoltà o potenzialità iniziali.
Si parla spesso di un divario tra la formazione scolastica e le esigenze del mercato del lavoro, come possiamo colmare questa lacuna?
Il divario esiste e uno degli aspetti fondamentali per colmarlo è proprio l’introduzione delle metacompetenze nel percorso educativo. Le scuole devono preparare gli studenti non solo con conoscenze specifiche, ma anche con quelle capacità trasversali che oggi sono richieste dal mondo del lavoro. I pedagogisti hanno un ruolo chiave in questo processo, aiutando a rendere l’apprendimento significativo e connesso alle necessità pratiche del mondo del lavoro.
Oggi c’è anche una grande attenzione sulla personalizzazione dell’apprendimento, ci spiega che ruolo ha in questo cambiamento?
La personalizzazione dell’apprendimento è fondamentale. Ogni studente ha tempi e modalità di apprendimento diversi, e questo va tenuto in conto. L’autonomia dell’alunno, la riflessione sul proprio apprendimento e il pensiero critico sono diventati aspetti centrali nella pedagogia moderna. I pedagogisti sono in grado di progettare percorsi educativi che rispondano alle esigenze individuali, promuovendo una crescita armoniosa e integrata, che valorizzi i talenti e le inclinazioni naturali di ciascun studente.
In un contesto così complesso, quali sono le principali sfide strutturali che la scuola italiana deve affrontare?
La scuola italiana, nonostante i progressi, si trova ancora a fare i conti con gravi disuguaglianze sociali ed economiche, una scarsa inclusività e una digitalizzazione che è ancora in fase di implementazione. Le scuole nelle aree più svantaggiate, ad esempio, affrontano enormi difficoltà nell’offrire un’educazione di qualità a tutti. I pedagogisti hanno un ruolo cruciale nell’ideare soluzioni per promuovere l’inclusione e garantire pari opportunità a tutti gli studenti, in modo che ciascuno possa sviluppare pienamente il proprio potenziale.
Quindi, i pedagogisti sono essenziali anche per combattere le disuguaglianze?
Esattamente, i pedagogisti sono i professionisti che possono progettare percorsi educativi che rispondano alle necessità di ogni studente, creando un ambiente in cui ciascun talento possa emergere, indipendentemente dalla sua provenienza sociale o economica. Le metacompetenze, in questo contesto, possono essere un potente strumento per ridurre il divario educativo, permettendo a tutti gli studenti di affrontare un futuro incerto ma ricco di opportunità.
In conclusione, qual è la chiave per un sistema educativo davvero efficace?
La chiave sta nella centralità della persona, nel garantire che ogni studente possa svilupparsi pienamente, non solo a livello cognitivo, ma anche a livello emotivo e sociale. L’introduzione delle metacompetenze e il lavoro dei pedagogisti sono essenziali per creare un sistema educativo che non solo risponda alle esigenze del mondo del lavoro, ma che prepari i giovani a vivere in una società in costante evoluzione. È necessario un impegno collettivo per garantire che ogni studente abbia accesso a un’educazione inclusiva, personalizzata e orientata al futuro.