“Le lezioni riprendono grazie a migliaia di precari. E piove sul bagnato senza organico Covid”: il PSI augura buon lavoro a tutti
Luca Fantò, Referente nazionale PSI scuola, ricerca e università – Riprendono domani le lezioni per milioni di giovani italiani. Dal PSI un “buon lavoro” a tutti loro. Le scuole però sono aperte già da settimane. Docenti, Dirigenti Scolastici e personale Ata sono a scuola da tempo. Per gli esami di riparazione, gli scrutini, gli esami di idoneità, l’organizzazione delle attività annuali e molto altro.
Anche quest’anno le lezioni riprendono grazie a migliaia di precari (oltre 150.000 docenti su 770.000). E piove sul bagnato poiché quest’anno le scuole non disporrano dell’organico COVID e diverse centinaia di cattedre verranno accantonate per i vincitori del concorso straordinario bis. Un accantonamento necessario ma che porterà, verosimilmente nel pieno dello svolgimento dell’anno scolastico, alla chiusura di centinaia di contratti di supplenza.
Sempre troppo pochi i Dirigenti costretti a seguire più Istituti e troppi plessi scolastici. Sempre ridotto ai minimi termini e caratterizzato dalla precarietà dei contratti, il personale amministrativo e i collaboratori scolastici.
Non contribuisce a migliorare la situazione l’evidente mancanza di volontà nel chiudere il contratto, nonostante preveda aumenti assolutamente inferiori all’aumento del costo della vita.
Insomma, anche quest’anno la scuola italiana riprende impoverita e sotto il segno della precarietà.
Su tutto aleggia l’ombra triste della regionalizzazione dell’istruzione pubblica, generatrice di future diseguaglianze.
Cambieranno le cose?
Molti sostengono si tratti di incapacità della politica. Noi socialisti non lo crediamo. Noi crediamo che la scuola pubblica sia da trent’anni vittima di assalti finalizzati a ridurne le capacità di offrire a tutti i giovani pari opportunità.
Sarebbe ora di invertire la rotta. Il nuovo Parlamento, se volesse farlo, dovrebbe agire e agire rapidamente. I problemi da risolvere sono conosciuti a tutti. La “malaburocrazia” è la vera piaga dell’istruzione pubblica, con il precariato e la mancanza di continuità didattica.
Ci sono salari improponibili da portare ai livelli di quelli europei in tempi rapidi, per restituire dignità ai docenti, ai collaboratori scolastici e al personale amministrativo
C’è da spazzar via la burocrazia che impantana la didattica, scrollando la scuola pubblica dal desiderio di aziendalizzazione dei passati governi, bisogna puntare sulla continuità didattica per gli alunni e sulla centralità didattica dei docenti.
C’è molto da lavorare, noi socialisti, da sempre paladini della scuola pubblica, faremo la nostra parte.