Le ferie non utilizzate vanno pagate, 3.782 euro ad un docente precario che ha presentato ricorso con Anief: il Tribunale di Parma si rifà alla posizione della Corte di Giustizia UE

Lo Stato sbaglia quando sopprime tutte le ferie e festività soppresse che dei precari: se quei giorni non sono state utilizzati, allora vanno monetizzati.
A ribadirlo è stato il Tribunale ordinario di Parma che nell’esaminare il ricorso di un insegnante, prodotto dei legali dell’Anief, per le ferie non pagate benché non fruite, al termine delle supplenze annuali svolte tra il 2015 e il 2020, ha deciso di fargli avere 3.782 euro, spiegando nella sentenza che “il docente ha diritto di percepire un’indennità risarcitoria commisurata al numero di giornate di ferie non godute”: nella sentenza il giudice ha fatto osservare che sulla questione si è espressa anche la Corte di Giustizia dell’Unione europea, la quale ha spiegato che non è possibile creare le condizione di “perdita automatica del diritto alle ferie retribuite e all’indennità sostitutiva, in assenza di previa verifica del fatto che il lavoratore sia stato adeguatamente informato sul punto dal datore di lavoro e, dunque, posto nella condizione di esercitare effettivamente il suo diritto alle ferie prima della cessazione del rapporto di lavoro (Cass. 5 maggio 2022, n. 14268; Cass. 8 luglio 2022, n. 21780)”. La posizione poi è stata ripresa e adottata dalla Corte di Cassazione.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “il ministero dell’Istruzione, la RTS e le scuole non hanno mai fatto in modo che la normativa interna di riferimento si applicasse in linea con il diritto Europeo (art. 7 della direttiva 2003/88/CE) e in conformità ai principi della Corte di giustizia dell’Unione Europea, in particolare con le tre sentenze della grande sezione del 6 novembre 2018. Ecco perché noi ribadiamo, a ragione, che il personale docente con contratti al 30 giugno mantiene per 10 anni il diritto alla monetizzazione delle ferie non espressamente richieste e non fruite: tutti i docenti assunti con contratto al 30 giugno negli ultimi dieci anni possono rivendicare l’indennità sostitutiva delle ferie mai richieste e non fruite dopo il termine delle lezioni”.
Il sindacalista autonomo, pertanto, ritiene che “il parere della Ragioneria Territoriale dello Stato, secondo cui tutti i giorni in cui non si svolgono le lezioni sarebbero da considerare automaticamente giorni di ferie, alla luce di tutto questo non regge più. Invitiamo i tanti supplenti a cui è stato sottratto il del diritto a vedersi pagare le ferie non fruite – conclude Pacifico – ad aderire alla nuova campagna di adesioni al ricorso gratuito Anief per rivendicare le ferie non fruite nell’ultimo decennio”.