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Le avanguardie educative: il «Dentro/fuori la scuola – Service Learning»

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Il modello «Dentro/fuori la scuola – Service Learning» è uno dei metodi annoverati tra le Avanguardie Educative (AE), promosse da INDIRE e da una serie di scuole che hanno aderito alla iniziativa.

Gli orizzonti di riferimento

In particolare, gli “orizzonti di riferimento” del Manifesto del Movimento ai quali si richiama l’idea di Service Learning (SL) sono: il n. 5 (Riconnettere i saperi della scuola e i saperi della società della conoscenza) e il n. 6 (Investire sul “capitale umano” ripensando i rapporti: dentro/fuori, insegnamento frontale/apprendimento tra pari, scuola/azienda, ecc).

In ogni caso, per le sue caratteristiche, l’idea trova richiami anche negli orizzonti di riferimento n. 1 (Trasformare il modello trasmissivo della scuola) e n. 3 (Creare nuovi ambienti per l’apprendimento).

Il concetto di Service Learning

Secondo l’INDIRE, il SL è “un approccio pedagogico esteso su scala internazionale e basato su percorsi di apprendimento in contesti di vita reale.”

In letteratura sono presenti molte definizioni del concetto, tra cui quella di María Nieves Tapia, che lo descrive come “un insieme di progetti o programmi di servizio solidale (destinati a soddisfare in modo delimitato ed efficace un bisogno vero e sentito in un territorio, lavorando ‘con’ e non soltanto ‘per’ la comunità), con una partecipazione da protagonisti degli studenti, che va dalla fase iniziale di pianificazione fino alla valutazione conclusiva, ed è collegato in modo intenzionale ai contenuti di apprendimento (includendo contenuti curricolari, riflessioni, sviluppo di competenze per la cittadinanza e il lavoro)”.

La scuola civica

Riprendendo dunque il concetto della succitata studiosa, il SL propone un’idea di scuola “civica”, ovvero luogo di incontro tra sapere formale e informale che si realizza nell’integrazione tra scuola e territorio e nella realizzazione di esperienze di apprendimento significativo con finalità di interesse sociale.

Dunque, i motivi per cui una scuola dovrebbe scegliere di adottare questa filosofia didattica sono molteplici:

  • per potenziare l’utilizzo delle risorse (umane, finanziarie, strutturali) interne ed esterne alla scuola e superare la frammentazione delle opportunità formative.
  • Per favorire l’approccio progettuale e la pratica laboratoriale nei percorsi di formazione.
  • Per favorire lo sviluppo complessivo del cittadino e del lavoratore, attraverso i PCTO in modalità Service Learning.
  • Per sviluppare percorsi di educazione civica mirati, come previsto dalla Legge n. 92 (20 agosto 2019).
  • Per fare della scuola un luogo aperto, di elaborazione culturale, di partecipazione civica e sociale, di cittadinanza attiva.

Virtual Service Learning per DDI e DaD

L’emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus e le conseguenti disposizioni governative, che hanno introdotto la DaD, ha visto alcune scuole di «Avanguardie educative» riprogettare le attività di Service Learning già programmate, realizzando percorsi di apprendimento-servizio in modalità Virtual-Service Learning.

Secondo Chipa et al. (a cura di, “Avanguardie educative”. Linee guida per l’implementazione dell’idea “Dentro/fuori la scuola – Service Learning”, versione 2.0 [2020], Indire, Firenze, 2020):

“Il percorso SL non è costituito da soli contenuti, ma anche e soprattutto da interazioni fra pari, dalla creazione di attività così come pure dall’assunzione di responsabilità diffuse nel gruppo; aspetti e momenti, questi, che in presenza possono aver luogo e verificarsi in modo informale, ma che nella DaD devono essere considerati e pianificati tramite gli strumenti disponibili nella piattaforma”.

Inoltre, c’è bisogno che gli studenti percepiscano l’unitarietà del percorso attraverso determinate fasi e precisi contenuti interdisciplinari; in questo senso può rivelarsi utile disporre di un’app che faciliti la visione d’insieme delle UdA che si sviluppano nel percorso: attraverso una piattaforma dedicata occorrerebbe prevedere anche le possibili interazioni esterne, con i partner del territorio, poiché è questo il punto focale del SL.

Dentro/Fuori la scuola

Questo perché, nella sua teorizzazione originaria (pre-Covid), il modello SL si propone proprio di portare gli studenti fuori dalla scuola, sia potenziando le attività didattiche esterne all’edificio scolastico, sia attraverso altre pratiche di esperienza autentica coi contenuti disciplinari, che prevedono la realizzazione di esperienze orientate a sviluppare processi di apprendimento significativo e a promuovere la partecipazione attiva degli studenti con progetti dove partecipano vari stakeholder ed enti esterni.

Purtroppo, questo al momento può essere effettuato solo in modalità virtuale, appunto, ma pur sempre con un atteggiamento pedagogico orientato al comprendere praticamente ciò che si sta studiando.

Secondo il National Research Council (1999), infatti, “una persona, indipendentemente dalla sua età, è più motivata ad apprendere se vede e comprende l’utilità di ciò che sta imparando

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