Lavoro minorile in Marocco: l’85,6% ha abbandonato gli studi. Il fenomeno coinvolge 77.000 famiglie

Il lavoro minorile in Marocco ha subito una significativa riduzione negli ultimi anni. Secondo i dati forniti dall’Alto Commissariato per la Pianificazione (HCP), nel 2023 il numero di bambini lavoratori è diminuito del 55,5% rispetto al 2017 e del 13,4% rispetto al 2022. Tuttavia, nonostante questi risultati incoraggianti, rimane alta la preoccupazione per i bambini coinvolti in lavori pericolosi.
Statistiche sul lavoro minorile
Nel 2023, circa 110.000 bambini, pari all’1,4% della popolazione marocchina tra i 7 e i 17 anni, erano impegnati in attività lavorative. Di questi, il 63,3% (circa 69.000) erano impiegati in lavori considerati pericolosi. La maggior parte di questi bambini, circa il 74%, vive in zone rurali, il 91,2% sono maschi e l’87,9% ha un’età compresa tra i 15 e i 17 anni. La presenza di bambini lavoratori è strettamente legata all’abbandono scolastico, fenomeno particolarmente evidente tra i ragazzi, che rappresentano l’85,6% del totale dei bambini lavoratori.
Lavori pericolosi e settori a rischio
Il settore edile e dei lavori pubblici è quello in cui i bambini sono più esposti a rischi, con l’80,8% dei giovani lavoratori coinvolti in condizioni pericolose. Segue il settore industriale, con il 79,3% dei bambini in situazioni di rischio, il settore dei servizi con il 77,7% e, infine, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca con il 53%.
Differenze tra aree urbane e rurali
Nelle aree rurali, il 60,8% dei bambini lavoratori sono coinvolti nelle attività familiari, supportando i genitori. In contesto urbano, il 56,9% dei bambini sono lavoratori salariati, il 28,6% apprendisti e il 14% assistenti familiari. Queste cifre mostrano una chiara distinzione tra le modalità di impiego dei bambini nelle aree rurali rispetto a quelle urbane.
Famiglie e istruzione
Il fenomeno del lavoro minorile coinvolge circa 77.000 famiglie marocchine, ovvero quasi l’1% del totale delle famiglie. Le famiglie in cui il capo famiglia non ha un’istruzione formale sono quelle in cui è più probabile trovare bambini al lavoro: circa l’1,2% di queste famiglie ha almeno un figlio lavoratore. Viceversa, nelle famiglie guidate da individui con un’istruzione superiore, il fenomeno è praticamente assente.