Lavoro e istruzione in Italia: l’Ocse lancia l’allarme povertà, soprattutto per i non diplomati

Il legame tra istruzione e lavoro è sempre più forte, ma in Italia la strada per i giovani, soprattutto se non diplomati, è in salita.
A dirlo è l’Ocse nel suo ultimo rapporto “Education at a Glance 2024”, che analizza la situazione del mercato del lavoro e il suo intreccio con il livello di istruzione.
In Italia, solo il 57% dei giovani tra i 25 e i 34 anni senza diploma di maturità ha un lavoro, contro una media Ocse del 61%. La percentuale sale al 69% per chi ha il diploma (79% la media Ocse), evidenziando come il titolo di studio sia ancora oggi un importante fattore discriminante nell’accesso al mondo del lavoro.
Ma a preoccupare è soprattutto il rischio povertà, anche per chi un lavoro ce l’ha. In Italia, il 27% delle persone tra i 25 e i 64 anni senza diploma guadagna la metà o meno del reddito medio, una percentuale che rimane alta (21%) anche tra chi ha il diploma. Un dato allarmante che sottolinea come il problema non riguardi solo la disoccupazione, ma anche la qualità del lavoro e la capacità di garantire stipendi dignitosi.
Il rapporto Ocse conferma, inoltre, le difficoltà di occupazione femminile. Solo il 36% delle giovani donne senza diploma ha un lavoro, contro il 72% dei coetanei maschi. Un divario che si riduce, ma non si colma, tra i laureati: 73% di donne occupate contro il 75% degli uomini.
L’Ocse invita l’Italia a investire maggiormente nell’istruzione e nella formazione, per contrastare la dispersione scolastica e fornire ai giovani gli strumenti per affrontare un mercato del lavoro sempre più competitivo.