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Lavoro dopo pensione: meglio partita Iva forfetaria o contratto?

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Per proseguire l’attività lavorativa dopo la pensione è meglio una partita IVA forfetaria o un contratto vero e proprio?

In linea generale il lavoro dopo la pensione non è vietato e non comporta penalizzazioni sull’assegno. Ci sono, ovviamente, alcune eccezioni, come ad esempio la quota 100 e la quota 41 che non permettono il cumulo dei redditi da pensione con quelli da lavoro (pena la sospensione della pensione) ma per tutte le altre misure previdenziali non sono previsti tagli all’assegno se si decide di riprendere a lavorare dopo la quiescenza.

Rispondiamo ad un lettore di Orizzontescuola.it che ci scrive:

Buon giorno guardo spesso il vostro sito perché trovo sempre spunti interessanti.Vi giro un quesito. Lavoratore privato in pensione anticipata (42 anni e 10) può continuare a  lavorare  o sono previste penalizzazioni sull’importo della  pensione? E se è sì,  meglio avere una partita iva forfettaria o un vero e proprio contratto di lavoro? grazie      

Lavoro dopo pensione

Per chi accede alla pensione anticipata ordinaria, dopo la decorrenza del trattamento pensionistico può riprendere, se lo desidera, l’attività lavorativa. Ricominciare a lavorare, come abbiamo già accennato, non comporta una riduzione dell’assegno previdenziale spettante anche se ovviamente dovrà pagare l’IRPEF sul cumulo di redditi.

Per capire quale delle due scelte è meglio tra contratto di lavoro e partita IVA forfetaria deve valutare con un commercialista. Ovviamente la partita IVA forfetaria offre il vantaggio di pagare una tassazione ridotta, ma prevede anche delle limitazioni. La scelta della partita IVA forfetaria, in ogni caso, è consigliata solo qualora non si abbiano molti costi per l’attività che si intende svolgere poichè, ricordiamo, non permette di portare in detrazione praticamente nulla se non i contributi versati.

Con il contratto di lavoro, invece, conosce già sia pro che contro del rapporto di lavoro. In entrambi i casi sarà tenuto a versare contributi obbligatori che poi, fra qualche anno, daranno luogo ad un supplemento di pensione.

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