Lavagne multimediali, visori in 3D, insegnanti madrelingua. La scuola del futuro del candidato sindaco di Verona

Damiano Tommasi non è solo il candidato sindaco del centrosinistra a Verona. Nella sua “prima” vita è stato un calciatore, ha giocato nella Roma e anche nella Nazionale di calcio disputando pure un Mondiale.
Così come si legge su Radiopico, la scuola fondata da Tommasi si è chiama “Bambi&Bimbi Don Milani Middle School”, è nata nel 20217, e si trova a Pescantina, in provincia di Verona. Com è strutturata la scuola? Lo spiega uno dei professori, Zeno Gaburro: “Proposta formativa con metà delle ore di didattica portate avanti da insegnanti di madrelingua inglese e con materie come circo, narrazione, teatro, arte, robotica, intercultura, educazione emotiva, problem solving, educazione alla salute e alla cittadinanza affiancate a quelle curricolari”.
Si legge sul sito internet: “La nostra scuola si propone di diffondere e di sviluppare l’idea che l’infanzia, con i suoi diritti, con le sue potenzialità e le sue risorse – ancora così spesso misconosciute ed eluse – sia il periodo più significativo nella vita dell’uomo, perché in essa si pongono le basi di ciò che la persona sarà da adulta. Per noi sono fondamentali la comunicazione e la collaborazione con le famiglie al fine di costruirsi una vera comunità educante alla cui base è solido un rapporto di fiducia”.
Nel 2020 la scuola (paritaria) contava 300 tra bimbi e ragazzi: dall’asilo nido fino alla scuola secondaria di primo grado.
“Per noi la tecnologia è un mezzo, non uno scopo o un surrogato dell’interazione umana che è e resta fondamentale. Con il lockdown siamo partiti praticamente subito con la nostra piattaforma, costruita e implementata in tempi record nella consapevolezza però che l’interazione con l’insegnante e soprattutto con i compagni non siano sostituibili in alcun modo”, spiegano Damiano Tommasi e i “Soci di Sogni” Chiara Pigozzi, Cristian Zivelonghi e Graziella Pennisi.
“Faccio scuola perché voglio bene ai miei ragazzi”, diceva il grandissimo Don Milani e noi sogniamo che questo modo di fare scuola contamini positivamente il territorio, generando esternalità positive per tutta la comunità. È un progetto che comporta grandi responsabilità, – proseguono Damiano Tommasi, Chiara Pigozzi, Cristian Zivelonghi e Graziella Pennisi – gratificazione economica minima e gratificazione personale enorme, senso della vita che assume contorni diversi ed i cui frutti, ne siamo convinti, vedremo solo tra un bel po’ di anni: quando i ragazzi che oggi vivono il nostro progetto saranno un domani, è il nostro auspicio, adulti consapevoli e attenti ai bisogni della comunità”