Lauree STEM, donne più brave negli studi, ma penalizzate nel lavoro. Retribuzioni anche diseguali. DATI Almalaurea 2025

Il divario di genere nei percorsi universitari STEM sta lentamente diminuendo, ma le disparità nel mondo del lavoro rimangono significative.
Secondo il Focus Gender Gap 2025 di AlmaLaurea, basato sui dati dei laureati 2023, la presenza femminile in questi ambiti è in crescita, con le donne che rappresentano ora il 41,4% dei laureati STEM rispetto al 40,2% del 2019.
Le studentesse dimostrano performance accademiche superiori, con un voto medio di laurea di 104,5/110 contro il 102,6 degli uomini e una maggiore regolarità negli studi (58,1% conclude nei tempi previsti rispetto al 52,7% maschile). Le donne scelgono questi percorsi principalmente per motivazioni culturali (30,3%, +5,3 punti percentuali rispetto agli uomini) e svolgono più frequentemente tirocini e stage formativi (61,3% contro il 49,2% degli uomini).
Occupazione in miglioramento, ma persistono disparità salariali
A cinque anni dalla laurea, il tasso occupazionale nelle discipline STEM è elevato per entrambi i generi: 90,1% per le donne e 92,6% per gli uomini. Il differenziale di 2,5 punti percentuali rappresenta un miglioramento rispetto al 2019, quando era di 5,9 punti. Tuttavia, le disparità retributive restano significative: le laureate STEM guadagnano mediamente 1.798 euro mensili contro i 2.025 euro degli uomini, con una differenza del 12,6%.
Le donne mostrano una minore presenza nei contratti a tempo indeterminato (-15,1 punti percentuali) e maggiore diffusione nelle attività in proprio (+5,0 punti) e nei contratti a tempo determinato (+4,9 punti). Nonostante queste differenze, le laureate STEM dichiarano livelli di efficacia della laurea superiori rispetto agli uomini (78,3% contro 75,1%), evidenziando una maggiore coerenza percepita tra formazione e lavoro svolto.
La maternità è un fattore determinante nell’ampliare il divario
La presenza di figli amplifica drasticamente le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro. Se tra i laureati senza figli il differenziale occupazionale è di 2,3 punti percentuali (86,8% di occupazione femminile contro 89,1% maschile), tra chi ha figli il divario sale a 18,2 punti (76,7% per le donne contro 94,9% per gli uomini). Anche il gap retributivo raddoppia in presenza di figli, passando dal 12% al 21%.
Le laureate STEM cercano maggiormente stabilità lavorativa (76,9%, +11,5 punti rispetto agli uomini), utilità sociale (45,4%, +11,6 punti) e indipendenza professionale (63,8%, +9,5 punti). L’importanza attribuita a questi aspetti è in costante crescita dal 2015, con l’autonomia professionale che ha registrato un incremento di ben 15,6 punti percentuali.
Ancora significative disparità
I dati di AlmaLaurea evidenziano, dunque, come, nonostante i progressi nella riduzione del gender gap nei percorsi STEM, permangano significative disparità nel mondo del lavoro, soprattutto per le donne con figli. Ciò conferma la necessità di politiche più incisive per garantire pari opportunità di carriera e retribuzione, valorizzando il talento femminile in ambiti strategici per l’innovazione e lo sviluppo economico del paese.