“Lauree abilitanti per l’insegnamento, formazione sul sostegno sistematizzata e continua. La proposta di Civati per il reclutamento

Il programma di Possibile, la formazione politica di Giuseppe Civati, ex Partito Democratico, ora candidato con Sinistra Italiana e Verdi, fa discutere. In particolare sui social gli utenti hanno dibattuto sull’abolizione dell’ora di religione fino alla scuola media.
C’è un’altra parte del programma che merita attenzione ed è quella riservata al personale scolastico.
Per Possibile, “occorre il rinnovo del contratto di lavoro e l’allineamento dei salari a quelli dei colleghi europei: solo così ridiamo dignità al personale scolastico, docente e non”.
“Il percorso che porta all’insegnamento va semplificato, istituendo per ogni disciplina una laurea magistrale a indirizzo didattico, che includa pedagogia, nozioni di base di psicologia, comunicazione e tutte le metodologie innovative utili alla formazione dei futuri insegnanti. Tutti gli insegnanti, a prescindere dalla loro area di insegnamento, dovrebbero avere conoscenze almeno di base degli strumenti tecnologici, che dovrebbero diventare un supporto all’insegnamento”.
E ancora: “Va strutturato inoltre un tirocinio, condotto in sinergia tra scuola e università, che porterà ad acquisire, già con la laurea magistrale, l’abilitazione all’insegnamento e dunque il titolo di accesso ai concorsi a cattedra. Questi ultimi devono essere svolti regolarmente ogni due anni per un numero di posti calcolati sulla base del turn over e delle reali necessità delle scuole. Prevediamo una fase di transizione, in cui le immissioni in ruolo vadano a colmare le cattedre vacanti dopodiché, per il successivo triennio, l’organico deve essere stabilizzato. Solo in questo modo i singoli istituti saranno finalmente in grado di programmare al meglio l’offerta formativa, utilizzando in modo efficace l’organico dell’autonomia e in particolare le ore di potenziamento. La formazione dei docenti deve essere resa obbligatoria almeno negli ambiti stabiliti dal piano annuale, verificando la qualità degli enti formatori accreditati e affiancando loro un esperto in didattica. Anche la formazione dei docenti di sostegno deve essere sistematizzata e resa continua. È fondamentale che a svolgere questo delicato ruolo siano docenti specializzati e non, come spesso accade, docenti al primo impiego”.
Sulla progressione di carriera, invece, “il Decreto legge n. 36/2022, che risente dell’ottica che continua a prediligere il mercato dei titoli a una formazione seria e continua, vuole superare questa unica strada attraverso la “Scuola di Alta Formazione dell’istruzione”. Questa però non è la soluzione, i corsi tenuti presso questa Accademia saranno quadriennali e a numero chiuso, con un riconoscimento economico solo per una parte dei docenti formati. Inoltre, la progressione di carriera attraverso gli scatti di anzianità è molto lenta. Per accelerare questo meccanismo, la valutazione operata da un corpo di esaminatori, ed effettuata su richiesta del docente che intenda anticipare lo scatto, può essere uno strumento efficace”.