Laura Boldrini (LeU): sostenere e valorizzare i docenti. Il bullismo degli studenti non può essere tollerato

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“Certi atteggiamenti degli studenti  non possono più essere tollerati, in alcun modo: i docenti vanno sostenuti e valorizzati. A loro va garantita sicurezza nelle aule e il rispetto dei ragazzi e delle famiglie”.

Lo ha affermato in una nota ripresa anche dall’Ansa, l’ex presidente della Camera, Laura Boldrini, in riferimento un episodio di bullismo avvenuto un anno fa, ma emerso solo ora per la viralità di video che conteneva una minaccia fra le più odiose pronunciata da uno scolaro alla sua professoressa: scioglierla nell’acido.

Dopo la docente sfregiata dall’alunno, dopo casi di botte da parte di alcuni genitori, dopo mancanze di rispetto di vario genere, ora si è venuto a sapere di una minaccia che fa accapponare la pelle.

Come scrive anche il FattoQuotidiano.it e altre testate, un anno fa, in un liceo di Velletri, dopo alcuni richiami, un ragazzo ha inveito contro la docente, fino all’epilogo più forte: la minaccia dell’acido e una serie di calci alla porta dell’aula, quando la professoressa si è diretta in presidenza a denunciare l’accaduto. Qualcuno ha ripreso la scena e ha fatto girare la clip che solo negli ultimi tempi ha fatto totalizzare un numero alto di visualizzazioni. I carabinieri hanno inviato un’informativa alla Procura.

Sull’episodio hanno preso posizione alcuni sindacati. Come scrive l’Ansa, Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, ha affermato: “Il patto indispensabile tra scuola e famiglia si è in generale affievolito, in molti casi è venuto totalmente meno. La scuola vive spesso una condizione di isolamento nell’ambito di una società che le delega tutto e poi non la sostiene come dovrebbe. Siamo ben lontani dal dedicare alla scuola l’attenzione e le risorse che merita un settore di così fondamentale importanza per le sorti del Paese. Con l’aggravante – aggiunge – di averne fatto, da troppo tempo, terreno di scontro ideologico o esposto a smanie di protagonismo, di segno diverso ma comunque dannose”.

Secondo la sindacalista “è necessario organizzare una grande conferenza nazionale sulla scuola, come si fece nel 1990 con l’allora ministro della Pubblica Istruzione Sergio Mattarella. Non basta più – ha detto ancora la sindacalista – il protagonismo più o meno episodico di singoli e organizzazioni: tutti vanno sfidati a dare su questi temi il miglior contributo possibile, a fare in modo responsabile la loro parte, possibilmente tutti insieme: questo Paese, sulla scuola, provi a farsi comunità”.

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