“Lascio l’insegnamento dopo 5 anni”, la denuncia di una docente sui social scatena il dibattito: “Hai fatto bene, se puoi scappa”, “Non mollare, entrare in classe vale tutto”

WhatsApp
Telegram

Un post su Threads di una docente che annuncia l’abbandono della professione dopo soli cinque anni di servizio ha acceso un vivace dibattito sulla scuola e sul ruolo degli insegnanti.

“Essere insegnante è anche capire che non si può cambiare il mondo della scuola – scrive la docente – È per questo che sto decidendo di cambiare mestiere”.

La dichiarazione, intrisa di amarezza e disillusione, ha raccolto numerosi commenti, tra chi condivide la scelta e chi invita a riflettere sulla natura della professione docente.

Alcuni utenti sottolineano la difficoltà di cambiare un sistema complesso come quello scolastico, mentre altri incoraggiano a trovare nuove strade all’interno del mondo dell’istruzione, come la dirigenza scolastica o le scuole parentali.

Tra “missione” e “professione”: il difficile ruolo dell’insegnante oggi

Molti commenti si concentrano sulla dicotomia tra “missione” e “professione”, con alcuni utenti che rifiutano l’idea dell’insegnamento come vocazione sacrificale.

“Insegnare è una professione che richiede formazione e responsabilità, non diversamente da altre”, scrive un utente, sottolineando l’importanza del riconoscimento sociale e delle rivendicazioni professionali. Altri, invece, esprimono incredulità di fronte alla decisione del docente, chiedendosi come sia possibile abbandonare un mestiere per il quale si nutre passione.

Il dibattito mette in luce le difficoltà e le contraddizioni di una professione sempre più complessa, in cui la vocazione si scontra con la realtà di un sistema scolastico spesso rigido e poco incline al cambiamento.

“È un carrozzone troppo grosso”, commenta un utente, riassumendo il senso di impotenza che molti docenti sembrano provare.

La fuga dalla scuola: un fenomeno in crescita?

L’esperienza del docente che ha annunciato l’addio alla cattedra non sembra essere un caso isolato. Diversi utenti, infatti, hanno condiviso esperienze simili, raccontando di aver abbandonato l’insegnamento a causa della frustrazione e del senso di inadeguatezza di fronte a un sistema che non risponde alle esigenze dei docenti e degli studenti.

Alcuni commenti, infine, invitano a non generalizzare, sottolineando come l’esperienza scolastica possa variare notevolmente da un istituto all’altro.

“Ogni scuola ha un grosso margine di libertà per quanto riguarda organizzazione e regole”, scrive un utente, suggerendo che la scelta della scuola in cui insegnare possa influire significativamente sulla qualità della vita professionale del docente.

WhatsApp
Telegram

Concorso DSGA: poche settimane per fare la differenza. Preparati in modo vincente con gli esperti di Eurosofia