L’appello di Pellai: “Invertiamo la rotta, la scuola non rincorra il digitale”

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In un tempo di grave emergenza educativa, la scuola svolge un ruolo fondamentale come luogo di elaborazione, costruzione e allenamento del pensiero.

È quanto emerge dalle parole di Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta ed esperto di educazione e prevenzione in età evolutiva, intervistato in occasione della Settimana Sociale.

Secondo Pellai, in un mondo sempre più virtualizzato che spinge bambini e ragazzi verso esperienze di eccitazione e gratificazione istantanea, la scuola “rappresenta l’unico grande presidio del pensiero pensante”. È a scuola infatti che i giovani acquisiscono le competenze pro-sociali e socio-relazionali, oltre agli apprendimenti e ai saperi.

Pellai invita però a un’inversione di rotta rispetto alle attuali tendenze che vorrebbero la scuola rincorrere la rivoluzione digitale, rivelatasi un “autogol” nel percorso di crescita delle nuove generazioni. L’esperto propone di ridefinire le priorità, puntando su una scuola capace di modellare non solo il sapere e il saper fare degli studenti, ma anche il loro saper essere.

Educare fin da piccoli alla responsabilità, alla partecipazione e al bene comune diventa allora una sfida cruciale per far transitare i ragazzi dall’io al noi, rendendoli protagonisti del destino della comunità. Un processo che passa inevitabilmente attraverso la scuola come luogo di apertura verso l’esterno e l’altro.

Pellai auspica infine una scuola che rimanga elemento di unificazione e pari opportunità da Nord a Sud, pur aprendo alla possibilità di un’autonomia differenziata se intesa come opportunità per sperimentazioni e modelli alternativi “in una logica di servizio”.

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