L’appello dell’imprenditore a Valditara: “Non fate della scuola un’anticamera del lavoro”. La lettera che rilancia il ruolo educativo e umano dell’istruzione

WhatsApp
Telegram

Una lettera aperta che scuote il dibattito sull’istruzione: l’imprenditore e divulgatore Oscar di Montigny si rivolge al Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, per proporre una visione radicalmente diversa della scuola.

La missiva, pubblicata da Skuola.net, invita a superare l’idea di un’istruzione ridotta a semplice anticamera del lavoro, per restituirle il ruolo di culla della libertà, della cultura e della crescita personale.

La scuola come spazio di fioritura, non solo di utilità

Al centro della riflessione di Montigny c’è una distinzione netta: “la scuola non ‘serve’, la scuola ‘è’”. Una differenza che, secondo l’imprenditore, non è solo semantica ma ontologica. La scuola, spiega, non può essere considerata un mezzo per ottenere qualcos’altro – che sia un lavoro, una competenza o un’utilità immediata – ma deve essere riconosciuta come luogo in cui “la persona deve fiorire”. Un ambiente di scoperta, di ricerca di senso, di educazione alla libertà come condizione esistenziale e non come semplice competenza tecnica.

Montigny richiama l’esempio di Adriano Olivetti, industriale che accanto ai torni meccanici volle aule di musica, filosofia e letteratura, per sottolineare che non basta imparare un mestiere: occorre risvegliare menti pensanti e coscienze vive. La scuola, secondo l’autore, non deve adattarsi al mondo così com’è, ma trasformarlo, offrendo agli studenti strumenti per immaginare e costruire una realtà diversa.

Sferismo ed economia sferica: un nuovo paradigma educativo

La proposta di Montigny non si limita a un appello ideale, ma si traduce in una visione concreta: quella dello Sferismo. Si tratta di un paradigma educativo, economico e culturale che mette in relazione etica, tecnica, bellezza, spiritualità e amore in un disegno armonico e tridimensionale. Alla logica verticale del vecchio capitalismo e dell’istruzione come meccanismo funzionale, si contrappone una logica sferica, interdipendente e orientata al Bene Comune.

In questa prospettiva, scuola e lavoro non sono poli da collegare con “cavi aziendali”, ma funzioni vitali di uno stesso organismo sociale. L’economia sferica rifiuta l’utilitarismo e punta a integrare tutte le dimensioni dell’umano: la scuola non forma risorse, ma esseri pensanti; il lavoro non produce solo beni, ma senso e comunità; l’educazione è anche funzione spirituale e politica.

Una nuova scuola per una nuova umanità

Montigny invita a liberare la scuola da una funzione meramente strumentale. Non bisogna più chiedersi solo cosa debba saper fare un individuo per adattarsi a un sistema, ma chi quell’individuo possa diventare. Alla base c’è l’idea di una persona che unisce testa, cuore e mani, capace di sviluppare pensiero critico, sensibilità sociale e volontà creativa. Una scuola così concepita non può essere subalterna a interessi politici o economici, ma deve essere libera, autonoma e spirituale.

La lettera si chiude con domande che restano aperte: “A cosa serve formare al lavoro, se non si educa prima alla vita? Che libertà è quella che si misura in crediti e produttività? Quale talento verrà mai riconosciuto in un sistema che misura tutto in termini di utilità?”. Interrogativi che invitano a ripensare radicalmente la funzione della scuola nel XXI secolo, restituendole il compito di formare cittadini e persone, prima ancora che lavoratori.

WhatsApp
Telegram

Corsi Abilitanti 30 CFU online attivi! Esami entro il 30 Giugno