L’anno prossimo 2.247 docenti di educazione motoria alla primaria e 11mila in più su sostegno: per Anief dovevano essere molti di più

Anief – Arrivano più cattedre di sostegno e anche per l’insegnamento dell’educazione motoria nella scuola primaria: lo prevede il Decreto Interministeriale n. 90 dell’11 aprile 2022 contenente le dotazioni organiche del personale docente dei posti comuni e di potenziamento, di sostegno e di adeguamento dell’organico alle situazioni di fatto per l’a.s.2022/2023.
Sulla base del testo del decreto, il prossimo anno scolastico, il 2022/23 si stimano per il quinto anno 24.693 classi tra tempo normale (15.158) e tempo pieno (9.175), che corrispondono a 2.247 posti. Per l’anno scolastico successivo, il 2023/24, si stimano per le quarte 24.110 classi tra tempo normale (14.487) e tempo pieno (9.623), più altre 24.217 classi quinte tra tempo normale (14.525) e tempo pieno (9.692). Per quanto riguarda le cattedre di sostegno, saranno 117.170: considerando i 106.170 posti dell’anno in corso, assistiamo ad un incremento di 11.000 posti per l’a.s. 2022/23.
Anief prende atto dell’incremento, ma non può essere soddisfatta. “Sull’educazione motoria alla primaria – dice il presidente Marcello Pacifico – non riusciamo a comprendere per quale motivo si sia limitata l’introduzione alle due classi finali e non a tutto il primo ciclo. Tutti i bambini, anche della scuola dell’Infanzia, hanno diritto a svolgere due ore di attività motoria a scuola. E sempre con il maestro specializzato: invece, ci si è fermati a due annualità e all’affidamento delle ore a docenti curricolari, non specializzati, qualora gli alunni non svolgano attività didattica pomeridiana. Sono limitazioni inconcepibili”.
“Come non si comprende cosa c’è da essere soddisfatti sull’aumento di 11mila posti di sostegno, quando ve ne sono quasi dieci volte tanto libere tra posti vacanti e in deroga. Sulla scuola continua a prevalere la politica del risparmio anziché dell’investimento, avviata in modo vistoso con l’approvazione del DPR 81/2009: è una tendenza a cui siamo purtroppo abituati, ma almeno – conclude Pacifico – chi governa il Paese ci risparmi gli annunci al contrario”.